30 Gennaio 2023 Certificati

Siamo ad inizio anno e solitamente molte scelte di investimento vengono fatte proprio in questo periodo, dopo un anno in cui pochissimi asset hanno performato c’è molta incertezza su che investimento fare.

Di sicuro sono tornate di interesse le obbligazioni, i rendimenti non riparano certo dall’inflazione ma sicuramente sono più allettanti di un anno fa quando occorreva vincolare i soldi per molto tempo in cambio di tassi miseri e allungare la duration si è rivelata mossa assai sbagliata con perdite in conto capitale a doppia cifra (sempre teoriche per chi tiene fermi i soldi sino a scadenza, ma pur sempre occorre riconoscere che se un anno fa mi fossi accontentato di parcheggiarli a un tasso inferiore per un solo anno oggi avrei potuto investire a tassi decisamente superiori).

Anche i fondi non hanno da rallegrarsi molto, l’obbligazionario non ha ammortizzato le perdite dell’azionario, anzi è stato il problema principale per tanti fondi.

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Lunedì 6 Febbraio ore 14.00

Per cui ora le banche spingono su collocamenti obbligazionari come ENI (è andato decisamente a ruba il bond al 4,30% lordo annuo della società petrolifera italiana) o sui fondi azionari, prospettando una ripresa dopo un 2022 decisamente negativo, dando per scontato che ora si compra a prezzi bassi, solo perché molti titoli sono scesi anche del 50%, e parliamo dei cosiddetti FAANG, i colossi americani conosciuti anche dal risparmiatore meno esperto.

Ad essere realisti occorre invece dire che viviamo in un periodo di massima incertezza.

Non è facile individuare settori “sicuri”:

  • Per le banche è facile prevedere ottimi bilanci trainati dal costo del denaro, ma bisogna fare attenzione ai futuri bilanci (la borsa prezza in anticipo le previsioni future) che potranno vedere una riduzione del margine di intermediazione e di nuovo problemi sul fronte sofferenze oltre che minori commissioni sulla parte trading e/o gestito
  • Per i colossi americani potrebbe esserci una stretta da parte di molti paesi per fargli pagare più tasse
  • Il metaverso non mi sembra sia stato il business del futuro, così come la bolla sui bitcoin nascondeva tante truffe che stanno venendo fuori ripulendo un po’ il settore
  • Per l’industria non è certo un bene un’inflazione generata dal rialzo dei prezzi delle materie prime e non dalla domanda del consumatore finale
  • Tutte le economie occidentali sono gravate da debiti pubblici enormi che potrebbero presentare problemi in caso di un prolungato rialzo dei tassi

 

Su Eni è uscito un certificato di Citigroup (rating A), codice isin XS2544216265 super difensivo che paga una cedola del 4.50% garantita annuale con una barriera a scadenza a protezione del capitale posta al 35%; per chi ha delle minusvalenze potrebbe essere un valido sostituto dell’obbligazione Eni in quanto il 4,50% sarebbe netto (avendo minusvalenze da scontare) e si confronterebbe con il 3.18% netto dell’obbligazione Eni che non ha il beneficio fiscale di cui godono i certificati di investimento.

Al posto di qualsiasi fondo azionario, se uno ritiene difficile una performance a doppia cifra dei mercati può puntare su uno dei migliori certificati sugli indici emesso da Marex, codice isin IT0006753773 che rende un 8,5% annuo e che si compra a 1009, leggermente sopra la pari (ma in realtà è come se fosse sotto la pari visto che ha già nella pancia oltre metà della cedola che pagherà a inizio marzo pari al 2.125%).

Decisamente meglio un rendimento dell’8,5% annuo anche con mercati in discesa, visto che le barriere sono ultra difensive poste al 50% dei prezzi di partenza degli indici (tra l’altro saliti).

Oppure si potrebbe puntare su un 10,80% annuo sul certificato di Citigroup del mio ultimo articolo, codice Isin  XS2544209724 che vanta addirittura barriere al 35% e che sta monopolizzando il mercato in questi giorni (oggi già quasi 3 milioni di euro di scambi).

Ma anche chi fosse più aggressivo e ottimista sul futuro dei mercati può trovare rendimenti sui certificati che possono garantire ritorni difficilmente superabili dall’azionario solo alzando le barriere.

Già con barriere al 50% troviamo prodotti con rendimenti ben oltre il 20% come il codice Isin  IT0006754300  emesso da smart Etn con scadenza 18 mesi

Oppure il codice Isin CH1243092520 sul settore viaggi emesso da Leonteq con scadenza 30 mesi.

Quest’ultimo potrebbe essere il valido sostituto di uno dei migliori certificati in circolazione, codice isin DE000VV61P98 da noi segnalato già al momento dell’emissione a settembre (Lufthansa al posto di American Airlines) che purtroppo ci lascia proprio stasera per via del rialzo di Airbnb.

Se non ti sei ancora iscritto alla chat telegram mandaci una email alla info@gbinvesting.com con il numero di cellulare su cui hai scaricato l’app telegram e verrai attivato subito.

Colgo l’occasione per segnalarti che il prossimo webinar sui certificati sarà lunedì 6 febbraio alle ore 14.

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A presto

Giovanni Borsi