La vignetta vuole rimarcare che se ci si abitua a bere del buon rum non si abbandona il comandante del veliero e si attende pazienti il risultato di chi sa governare con maestria le vele.
Dopo Saipem e Bmps (quest’ultima in tono minore per mancanza di strumenti finanziari a disposizione), ora Credit Suisse ci ha fatto gustare per l’ennesima volta performance da capogiro.
E questa volta non ho lasciato fuori i miei abbonati al servizio certificates, che hanno potuto gustare cosa significa saper impostare le vele dove gira il vento per far correre veloci le performance.
Questi due turbo long (da notare che prima avevamo sfruttato la discesa con dei turbo short) in un solo giorno hanno dato la performance che può dare in un anno un certificato super aggressivo.
Sui social in questo periodo vanno di moda i certificati sui bancari italiani, tutti a scornarsi su chi è più figo a trovare il prodotto migliore e ad autocelebrarsi quando va in autocall, nessuno mai che parla degli errori commessi o dei cadaveri che ha nell’armadio.
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giovedi 15 Dicembre ore 14.00
Probabilmente, anzi oramai ne è una certezza, negli ultimi sei mesi è stato il tema da cavalcare (ovviamente evitando Bmps e Credit Suisse prima dei rispettivi aumenti di capitale) portando molti vecchi prodotti all’autocall.
Alla fine dell’opera i più scambiati del mercato sono proprio quei certificati di nuova emissione che presentano strike vicini ai prezzi di mercato e barriere molto profonde (tra il 40 e il 50%).
Il problema principale è che ognuno ha la propria contabilità mentale, in un certificato c’è chi guarda prima la barriera (la sua strategia è una sola: pensa alla barriera e poi spera), o le cedole garantite, o l’autocall decrescente etc etc, per cui nei suoi giudizi tralascia le variabili più importanti, quelle che più agiscono sulla formazione del prezzo del certificato, ossia time decay e volatilità dei titoli sottostanti.
Oggi vi propongo un esercizio mentale su due ottimi certificati perché si prestano ad un sano confronto: premetto che li ritengo entrambi ottimi prodotti.
IT0006753690 emesso da Smart Etn con scadenza 4 anni
Questo è un prodotto abbastanza classico che ha molti prodotti sul mercato simili, buon rendimento e buone barriere.
DE000VV996N1 emesso da Vontobel con scadenza 18 mesi
Il prodotto di Vontobel ha barriere 60% sul capitale e sulle cedole, una durata inferiore e un rendimento decisamente superiore quasi tutto figlio della presenza di Credit Suisse (che non pagherà dividendi almeno l’anno prossimo) per cui figlio del momento di altissima volatilità di questo titolo.
Ma la volatilità storica di Credit Suisse è anche molto più bassa di quella degli altri due titoli, questo certificato se fosse stato emesso due anni fa probabilmente non avrebbe avuto dei grandi benefici in termini di rendimento aggiungendo Credit Suisse agli altri due.
Per cui aldilà di aver fatto uno strike bassissimo su Credit Suisse (-70% rispetto a inizio anno) nessuno di noi ha la certezza delle performance future di ogni singolo sottostante, però posso avere ragionevoli certezze sul prossimo calo repentino della volatilità sul titolo, tanto da fare apprezzare il valore del certificato (per abbassarne il rendimento ed allinearlo ad altri prodotti simili) sempre nei limiti dell’eventuale autocall.
Potremmo fare un altro valido esercizio confrontando quest’ultimo prodotto con un altro che ha sempre Credit Suisse come sottostante, ma al posto di altri due bancari ha due titoli volatili come Telecom e Zalando.
IT0006753757 emesso da Smart Etn con scadenza 18 mesi
In questo caso la scadenza è la medesima, cala la barriera che diventa al 40% e si alza il rendimento all’1,70% al mese.
Alla fine nel mio portafoglio ho preso entrambi quelli con Credit Suisse in quanto credo che il titolo si stabilizzerà ben sopra ai livelli strike di questi due certificati, la scadenza vicina e le barriere profonde mi rassicurano per ora sugli altri sottostanti dei due rispettivi panieri.
Ma più di tutte le altre variabili, avvicinandosi il Natale ed il lungo periodo festivo penso potrò essere premiato da un deciso calo della volatilità dei mercati.
L’appuntamento è tra tre mesi e l’unico vero giudice, come sempre, sarà il MERCATO.
Per chi mi avesse seguito più volte avevo citato il CH1171815678 di Leonteq come miglior certificato sui Intesa e Unicredit (aveva solo in più Fineco) quando ancora si poteva prendere a 1000 (5% trimestrale) contro l’1% mese dei prodotti che uscivano a luglio, e per l’ennesima volta il responso del mercato mi ha dato ragione.
Il certificato l’ho venduto venerdì a 1047 senza attendere il rimborso certo a 1050 in quanto so di poter reinvestire la somma ottenendo più di questo 0,3% residuo; nonostante le barriere più alte non temevo il ribasso in quanto la scadenza vicina mi avrebbe fatto ottenere il medesimo risultato anche se i titoli oggi fossero ad un 20% in meno di adesso.
Come sempre anche oggi spero di avervi fatto riflettere ed avervi dato uno spunto in più per arricchire la vostra conoscenza di uno strumento finanziario tutt’altro che semplice.
Vi aspetto al prossimo webinar del 15 dicembre, oramai è tempo di resoconti, come sempre a posteriori si possono analizzare gli errori che si sono commessi (non certo nasconderli) per farne tesoro ed offrire un servizio professionale di altissimo livello didattico, nessun mal di pancia in portafoglio (ma bisogna anche saper tenere pulito un portafoglio da potenziali mal di pancia) e rendimenti potenzialmente elevati anche in condizioni di mercato ribassista, che non significa avverso al nostro portafoglio.
Ti aspetto al prossimo WEBINAR GB CERTIFICATI – di giovedi 15 dicembre alle ore 14,00
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Un caro saluto
Giovanni Borsi & il Team GB Investing