7 Luglio 2023 News

Lo speculatore viene erroneamente identificato come colui che sfrutta le occasioni a danno della collettività, ma il suo significato deriva dal latino specula cioè osservare, ed è quello che mi piace fare quando sono in giro per diletto o per lavoro.

Durante le ultime 2 settimane di vacanze mi sono balzate all’occhio due cose eclatanti.

Il mondo post pandemia è cambiato moltissimo, c’è una voglia di visitare, di far festa, di andare in giro che va oltre l’economia reale, le possibilità economiche, i tassi, l’inflazione, le questioni politiche e macroeconomiche risultano secondarie alla maggior parte delle persone.

Sembra che ogni occasione sia buona per festeggiare e prendersi qualche giorno di meritato riposo, procrastinando decisioni più importanti ad un imprecisato secondo momento.

Proprio come hanno fatto i politici e gli economisti negli ultimi trent’anni, o chi dovrebbe sedersi e trattare di questioni fondamentali e delicatissime quali il cambiamento climatico, sì pensa di più al presente, posticipando e delegando scelte dolorose alle generazioni future.

La paura del Covid ed il suo eco mondiale ha segnato talmente le persone che adesso anche un piccolo “sfizio” ritenuto in precedenza superfluo e fuori luogo viene accolto positivamente, siamo passati velocemente dall’ ”andrà tutto bene” a “poi si vedrà”.

Per me sono inspiegabili alcuni comportamenti di persone che non riuscivano a far quadrare i conti a fine mese e che adesso senza variazioni di stipendio o di posizione lavorativa spendono e spandono, mi ricorda un po’ l’atteggiamento degli americani prima che scoppiasse la crisi legata ai mutui subprime.

Valore delle case che aumentavano di anno in anno e proprietari che si indebitavano proporzionalmente fino all’ultimo centesimo di nuovo valore di mercato.

Pasti gratis non esistono e purtroppo i conti prima o poi si pagano e quando il valore degli immobili crollò di reale rimasero solo i debiti!

Come dicevo all’inizio dell’articolo 2 cose mi hanno colpito:

1- lo stock di Tesla e di altre marche di autoveicoli (migliaia) presenti a Londra nei mega parcheggi in prossimità degli aeroporti e il contestuale lungo periodo di attesa per avere un’auto pronta consegna da noi, mi dà tanto l’impressione che la scusa dei microchip tanto abusata non regge più e qualcuno non sta raccontando la verità.

2- da Londra scendendo giù per la Francia, Spagna, Portogallo, in ogni porto visitato, arrivano decine di autobus brandizzati Tui strapieni di turisti, tedeschi e inglesi per lo più, che rendono il mio investimento in azioni Tui post aumento di capitale ancor più fiducioso.

Tra i due titoli punterei decisamente su una società contendibile dopo il recente aumento di capitale che ne ha ulteriormente dimezzato le quotazioni, che ripaga i debiti in anticipo e che sta nel pieno di un’ondata turistica planetaria, rispetto a chi seppur abbassando del 20% i prezzi di listino e anticipando con largo anticipo le future mosse dei suoi competitor si trova con pochi modelli, e tra l’altro non più attualissimi e con concorrenti molto agguerriti.

Tui long, Tesla in ricarica.

Biagio Spinelli

Ma l’osservazione dei mercati e delle cose che accadono nel quotidiano è molto importante perché ci permette di cogliere occasioni su titoli minori come è stato nel mio caso l’investimento in Kaleyra, società di italiani ma quotata al Nasdaq che si occupa di intelligenza artificiale (io sono un grande sostenitore delle eccellenze italiane e delle capacità della nostra imprenditoria di primeggiare in tanti micro settori).

Kaleyra l’ho notata non perché sono un esperto di titolini del Nasdaq, ma perché seguo le vicende di chi in Italia ha coraggio e va a fare business all’estero scontrandosi con i titani della tecnologia mondiale e Kaleyra si è quotata al Nasdaq, grafico in discesa costante ma con acquisti segnalati dagli amministratori e titolo in ripresa da marzo (come tanti altri che si occupano di intelligenza artificiale); su un titolo minore come Kaleyra potevo entrare solo comprando direttamente le azioni e l’ho fatto a prezzi via via più alti dopo che ero uscito da Tui.

Su titolini come Kaleyra è difficile operare, compri a 2$ e la vedi salire del 20%, poi scende a 1.60$ e tu hai già mediato in perdita, poi quando risale a 2$ ne vendi una parte senza rispettare il piano che ti eri fatto in partenza (stesso errore che feci con Tui cominciando a vendere troppo presto), poi ricompri a prezzi sempre più cari e finalmente vedi lo strappo sino a ad oltre 5$, poi crolla in pochi giorni a 3.5$ e ti sei visto volatilizzare una bella cifra e maledici il fatto che non hai venduto a 5$, allora quando torna a 4$ cominci a vendere, per fortuna il giorno dopo che avevo venduto le prime azioni è arrivato il colpo di c.. , ossia la notizia che è andata in Opa a 7,25$.

È dunque difficilissimo operare su certi titoli, ora ho messo nel mirino C3.ai e Srpt (Serapta Therapeutics), il primo sempre sull’intelligenza artificiale ed il secondo perché è in procinto di essere approvato anche in Europa il suo farmaco sulla distrofia muscolare

Ma su questi titoli hanno messo gli occhi anche certi Emittenti, essendo molto volatili si prestano ad essere sottostanti ideali per investire con ottimi rendimenti ma avendo anche una protezione che ci protegge da ribassi repentini: pensate solo che sul certificato di Smart Etn, dopo che l’ho comprato a 1000 mi son visto il titolo C3.ai sceso del 20% ed ora (col titolo ancora sotto del 10%) sono ancora sui miei prezzi e a breve incasserò la prima lauta cedola del 3% mensile: un mese passa in fretta e anziché soffrire col titolo e magari beccarmi uno stoploss nei denti, posso nel giro di qualche mese (sfruttando la moda del momento) mettere tanto fieno in cascina per poi dormire sonni tranquilli in futuro.

Queste le caratteristiche del certificato:

Codice isin IT0006757527 scadenza 2 anni, Emittente Smart Etn

L’autocall che scende ogni mese del 2% lo rende estremamente interessante, tanto che se tra un anno un titolo è sceso del 20% è fin meglio perché se no il prodotto sarebbe già stato rimborsato; in questo momento di mercato ho preferito un prodotto come questo in portafoglio piuttosto che 3 prodotti lunghi all’1% mensile, il rendimento è il medesimo ma ho due terzi della liquidità libera pronta ad essere investita nelle opportunità che potrebbe offrire l’innalzamento di volatilità.

Ma anche Citigroup si è mossa ed ha emesso due certificati sugli stessi sottostanti, C3.ai e Srpt ma con caratteristiche molto differenti (e anche strike diversi) che offrono uno spunto di riflessione e ci fanno capire quanto costa avere la clausola ONE STAR.

Codice isin XS2581838518 scadenza 2 anni, Emittente Citigroup

Barriere al 50% e trigger autocall discendente anche in questo caso del 2% al mese per un rendimento dell’1,6% mese, ma con la clausola ONE STAR che permette di avere il rimborso del capitale anche nel caso in cui un titolo sia sotto barriera, basta che l’altro sia sopra strike.

Codice isin XS2623599649 scadenza 2 anni, Emittente Citigroup

La barriera è al 40% ed il trigger cedola al 60% e la cedola è del 2,5% mese per cui il 30% annuo contro il 19,20% annuo dell’ONE STAR, senza il trigger autocall decrescente che sicuramente mangia qualcosa sul rendimento dell’ONE STAR.

Diciamo che a parità di condizioni avere la clausola One Star mangia almeno uno 0,6% di rendimento mensile che non è poco, forse avrebbe più senso comprarlo quando uno dei due titoli è almeno a +10% da strike e l’altro abbastanza sotto così da poterlo comprare ancora sotto al prezzo nominale.

Quest’ultimo ha il vantaggio degli strike più bassi e penso sarà il candidato del mio prossimo acquisto (il primo di Smart Etn lo ho già preso come era uscito).

Non perderti il mio prossimo webinar del 10 luglio alle ore 14.

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lunedì 10 luglio ore 14.00

Giovanni Borsi

Giovanni Borsi