In questo articolo vado giù pesante sul modo, spesso ingannevole, degli Emittenti di presentare i loro prodotti e di come possiamo disinnescare questi pericoli semplicemente confrontando i prodotti tra loro.
“Già ai tempi di Ulisse le sirene ammaliavano i marinai che, cercando di afferrarle, morivano annegati. Canto seducente e trame insidiose sono le armi con cui cercavano di ammaliare Ulisse, attratto dal desiderio insaziabile di apprendere. Siamo un po’ come Ulisse anche noi: facciamo le nostre ricerche, poi decidiamo e facciamo delle operazioni. Nella fase della ricerca siamo continuamente bombardati da input che poi rielaboriamo nel nostro processo decisionale, attribuendo loro veridicità e pesi diversi a seconda della nostra posizione, del nostro background e delle nostre emozioni correnti. Come se districarsi nei labirinti tecnici della materia non fosse già abbastanza complesso, dobbiamo anche fare i conti su COME LE NOTIZIE CI VENGONO PRESENTATE – e immancabilmente lottare contro i nostri bias cognitivi.
Non cadere nelle illusioni che l’industria finanziaria crea, per portarsi a casa la fetta più grossa e con certezza, è tra le parti più delicate dell’operatività e richiede sangue freddo, prima ancora che conoscenze tecniche.
La finanza è molto complessa e variegata e non la conosci davvero fino a quando non conosci il comportamento dei soggetti che creano e di quelli che promuovono il prodotto che hai per le mani. Limitandoci al reparto dei certificati, i canti meno trasparenti e più ingannevoli che tu possa sentire sono questi:
GLI EMITTENTI INVENTANO NOMI DIVERSI che indicano stesse categorie per creare confusione: per indorare la pillola, si inventano nuovi nomi e nuove proposte o presunte categorie, spesso creando l’illusione che il prodotto sia da comprare subito, che sia un’opportunità eccezionale da cogliere immediatamente. È un po’ ambiguo, ma fa parte del gioco e non puoi non tenerne conto. Purtroppo non ci saltano fuori e non riescono a creare una lista con n. nomi e mantenerli almeno come macrocategorie. Così già la materia è nuova e difficile, poi ogni 2 minuti tirano fuori un nomignolo nuovo, che magari è il cugino del precedente, ma col nome più accattivante diventa automaticamente più ammaliante. Ormai è diventato un supermercato dove la guerra non la si fa sulla qualità del prodotto, ma sul nome più efficace in termini di marketing. E noi siamo tutti vulnerabili all’effetto framing, cioè la nostra percezione dipende anche da come ci viene presentata una cosa, se incorniciata in termini negativi o positivi, proprio per indurci ad adottare un certo comportamento, anziché un altro.
DOPPIA CEDOLA/CEDOLONE/DOPPIA BARRIERA/BARRIERA VARIABILE/DOUBLE CHANCE, CRESCENDO RESILIENCE etc, ammazza e poi? Questo purtroppo è un genere di melodia che cattura l’attenzione di chi è sempre a caccia di rendimenti alti e rischi bassi, quindi molto ben predisposto a farsi abbindolare da certe sirene. Niente da ridire sull’esistenza di questi prodotti, avrei qualcosa invece da ridire su COME moltissimi Emittenti caricano e nascondono costi impliciti vergognosi (ho visto anche dei 7-8% in quelli più truffaldini che se va bene, recuperi l’anno del poi e il mese del mai, così rimani incastrato fino a scadenza e hai fatto il loro gioco…).
Se non mastichi i mercati con dimestichezza, fai fatica a cogliere queste sfumature (sfumature un corno in realtà, visto che ti segano il portafoglio, se non ti svegli); provo a farti uno dei numerosissimi esempi che mi è capitato sotto gli occhi recentemente (non è che faccio la spia, ma cavolo, un minimo di decenza! Così spudorati uno che sa un minimo di finanza, ci va a nozze a smontarli): un Emittente, ma non è l’unico, ha creato una serie infinita di Certificates con Azimut come sottostante nei mesi antecedenti lo stacco cedola di 2€: facile dare l’impressione di pagare molto bene, quando dopo poco più di un mese lo stacco dei 2€ fa andare il prodotto già sotto alla barriera! Per quale motivo dovrei essere così pirla da cascare sulle note di questo canto?
Tra questa moltitudine di spartiti nati per sbaglio, la maglia nera come peggiore del gruppetto è il CH0411109751: guarda caso è proprio quello che sembra pagare di più, in soli 12 mesi addirittura un 28%! Peccato che difficilmente lo pagherà e già oggi vale meno di 800, con una perdita di oltre il 20% in un mese e mezzo: ci credo, ha fatto strike il 3/5/2018 a 17.43€ di Azimut con barriera a scadenza del 90%, ma con lo stacco dividendo che avrebbe portato Azimut subito sotto alla barriera.
Uno sfortunato fratellino di questa triste cucciolata (CH0411113159) ha fatto addirittura strike il giorno prima dello stacco: direi che è studiato ad arte, tra l’altro per un misero 1% al mese, che difficilmente verrà mai pagato, visto che Azimut è già sotto del 15%.
C’è gente che compra queste strutture prive di senso, perché è rimasta abbindolata dalle melodie delle sirene, 2 paroloni, 2 pacche sulle spalle ed è fatta. Hanno il bel da cantare queste sirene, ma se le incontro io è meglio se vanno a fischiettare da un’altra parte.
E infatti questo è diventato un po’ il mio ruolo: Ulisse otturò con la cera le orecchie dei compagni per non far sentire loro le cavolate tipo quelle di cui sopra. Io invece te le faccio sentire tutte le campane, con tanto di codici e di MOTIVAZIONI (le opinioni le lasciamo alla colazione al bar).
Anch’io negli anni sono stato fregato ripetute volte dalle Sirene, sennò col cavolo che adesso le sapevo RICONOSCERE e neutralizzare o fronteggiare, a seconda dei casi e delle risorse che ho. Io poi che ho sempre avuto una propensione al rischio innaturale, mi sono dovuto fare legare all’albero della nave bello stretto tante volte, perché la tentazione è una brutta bestia e l’unico modo per neutralizzarla è CONOSCERE NEL DETTAGLIO COSA STAI SOTTOSCRIVENDO.”