La società in sintesi
Porsche Automobil Holding SE è una holding che possiede il 53,3% della Volkswagen, il leader mondiale nella produzione di automobili (autovetture e veicoli commerciali) con Volkswagen, Audi, SEAT, SKODA, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Ducati, Volkswagen Commercial Vehicles, Scania e MAN.
Il gruppo offre anche servizi finanziari (finanziamento delle vendite, assicurazione, ecc.).
Inoltre, Porsche SE possiede il 100% di PTV Planung Transport Verkehr AG (sviluppo di soluzioni di mobilità), l’11,7% di Inrix (sviluppo di soluzioni applicative mobili per il traffico stradale; Stati Uniti) e delle società Markforged e Seurat (sviluppo di soluzioni di stampa).
Gli investimenti di Porsche SE sono divisi in due categorie.
La prima categoria comprende l’investimento principale a lungo termine in Volkswagen AG.
La seconda categoria comprende investimenti di portafoglio, generalmente detenuti da Porsche SE per un periodo di tempo limitato.
Tali partecipazioni sono tipicamente caratterizzate da un elevato potenziale di crescita e aumento di valore durante il periodo di detenzione. In entrambe le categorie di investimento, il focus del settore è sulla mobilità e la tecnologia industriale.
Principali azionisti:
Indicatori economici:
Totale azioni sul mercato: 153.125.000
Capitalizzazione: 8,48 Mld al 20 febbraio 2023
Ricavi: 26,74 Mld (Primi 9 mesi 2022)
Utile operativo: 5,05 Mld (Primi 9 mesi 2022)
P/E: 3,4
Presentazione dati 23/03/2023
Analisi tecnica
Il titolo ha provato per oltre 1 anno a consolidare i prezzi tra 80 e 100, tuttavia i tentativi di rompere la fortissima resistenza tecnica e psicologica dei 100 euro sono costantemente falliti, attualmente il titolo si trova in una fase di debolezza accentuata dalla perdita del supporto in area 60, un recupero sopra tale livello è da considerarsi un elemento positivo per evitare ulteriore debolezza (il titolo ha ampiamente sottoperformato rispetto all’indice di riferimento per l’intero 2022).
1 Resistenza 60€ successiva a 67€
Supporto 50 € successivo a 45€
NEWS
novembre 2022- Nei primi nove mesi Porsche ha registrato un incremento del 40,6% dell’utile operativo a oltre 5 miliardi di euro su ricavi in aumento del 15,7% nei primi risultati della casa automobilistica di lusso dalla suaquotazione in borsa a fine settembre. Inoltre, il gruppo ha riportato un ritorno sulle vendite del18,9% e ha confermato la sua previsione per l’intero anno per un rendimento del 17-18%, con un obiettivo a medio termine del 17-19% e un obiettivo a lungo termine del 20%. Le consegne sono aumentate solo del 2% a poco più di 221.500 veicoli, con pricing ed effetti di cambio che hanno contribuito ad aumentare la redditività per auto. Questi dati, e il fatto che i target per il 2022 non sono stati alzati, inizialmente non hanno convinto del tutto gli investitori, preoccupati dall’andamento dell’economia negli ultimi mesi dell’anno.
29 settembre -Porsche: sbarca in Borsa a Francoforte a 84 euro per azione, e il titoli hanno aperto a circa il 2% in rialzo nel loro primo giorno di negoziazione oggi, supportate dagli investitori che erano rimasti esclusi da una delle più grandi offerte pubbliche iniziali (IPO) d’Europa e che vogliono aggiudicarsi un pezzo del marchio di auto di lusso.
Porsche ha iniziato a scambiare sul mercato azionario in Germania con un prezzo iniziale di 84 euro per azione.
La società madre Volkswagen ha creato 911milioni di azioni Porsche in riferimento al suo iconico modello di auto sportiva 911, con le azioni suddivise in azioni privilegiate senza diritto di voto e azioni ordinarie con diritto di voto. Sta vendendo il 25% delle azioni privilegiate Porsche, ovvero circa il12,5% dell’intera società nell’Ipo.
Inoltre, la Volkswagen ha collocato un pacchetto di azioni ordinarie con diritto di voto presso il suo maggiore azionista Porsche SE, che ha pagato per loro un premio del 7,5%.
agosto 2022- Volkswagen pare decisa a sfidare le turbolenze sui mercati e a procedere con la quotazione di Porsche nel mese di settembre. Dopo tanti rinvii, il management del colosso tedesco è riuscito a vincere le resistenze della dinastia Porsche-Piëch, che con la sua cassaforte controlla il 53% dei diritti di voto in VW e non intendono perdere la presa sul marchio di famiglia.
Solo alcuni giorni fa il CEO di Volkswagen era stato estromesso dal Consiglio di Sorveglianza del gruppo , e sostituito sia come presidente del consiglio che come CEO da Oliver Blume, già CEO di Porsche.
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