La società in sintesi
Eni S.p.A. (Ente Nazionale Idrocarburi) è tra i principali produttori europei di petrolio e gas.
L’attività è organizzata attorno a 5 poli:
– acquisto e vendita di gas naturale e produzione di elettricità: 65 miliardi di m3 di gas naturale e 25,3 TWh di elettricità venduti nel 2020. Il gruppo gestisce inoltre il trasporto di gas naturale;
– raffinazione e distribuzione: 17,4 Mt di petrolio greggio raffinato nel 2020 e 27,8 Mt di prodotti petroliferi venduti in Europa. A fine 2020 il gruppo dispone di 3 raffinerie in Italia e gestisce una rete di 5.369 stazioni di servizio in Europa;
– servizi energetici: in particolare servizi di trivellazione offshore, ingegneria, costruzione e manutenzione d’impianti per la produzione d’idrocarburi, impianti petrolchimici e raffinerie;
– esplorazione e produzione di idrocarburi;
– petrolchimica: 4,3 Mt di prodotti petrolchimici venduti nel 2020 (etileni, fenoli, olefini, stireni, polimeri e elastomeri).
Principali azionisti:
Totale azioni sul mercato: 3.605.594.848
Capitalizzazione: 50,02 Mld al 4 novembre 2022
Ricavi: 132,24 Mld (anno 2022) 100,99 Mld (9 mesi 2022) 63,69 Mld (1 Semestre 2022)
Utile netto: 13,81 Mld (anno 2022) 10,8 Mld (9 mesi 2022) 7,08 Mld (1 Semestre 2022)
P/E: 3,3
Presentazione dati 28/04/2023
Analisi tecnica

Eni dopo un buon inizio 2023 ha invertito la rotta nelle ultime 2 settimane riportandosi sui prezzi di dicembre 2022.
La fortissima resistenza in area 15€ ha respinto per l’ennesima volta gli attacchi rialzisti, riportando i valori sul primo supporto in area 12,85€, solo la tenuta dello stesso eviterà il prosieguo della fase negativa e pericolosi allunghi ribassisti.
Resistenza a 15€, successiva a 17€
Supporto di breve a 13€ successivo a 11,75€
NEWS
23 febbraio 2023- Eni chiude il 4 trimestre con risultati di esercizio sintetizzati dal raddoppio dell’utile operativo, a 20,4 miliardi di euro, col settore Esplorazione & Produzione che ha fatto da traino con un incremento di oltre il 70% a 16,4 miliardi di euro «grazie all’elevato grado di leva operativa rispetto allo scenario delle materie prime». In crescita il settore Gas con un ebit di 2,1 miliardi, provvedendo anche alla sostituzione di gas russo. Miglior risultato di sempre per Raffinazione & Marketing, a 2,2 miliardi di euro rispetto al pareggio nel 2021.
L’utile netto rettificato di competenza degli azionisti Eni per l’esercizio 2022 di 13,3 miliardi di euro, in aumento di 9 miliardi rispetto all’esercizio 2021. Un incremento che il gruppo attribuisce «agli eccellenti risultati della gestione industriale e al notevole contributo delle partecipate».
A settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione, per un totale di 1,47 Mld. La terza tranche di pari importo per azione sarà in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023. Il programma di buyback è stato completato a novembre scorso.
Complessivamente, Eni ha impegnato 2,4 miliardi di euro per comprare 196 milioni di azioni, ritirate dal mercato.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 risulta pari a 7 miliardi, 2 in meno rispetto al 2021.
28 ottobre 2022- Eni chiude il terzo trimestre del 2022 con un utile netto adjusted a 3,73 miliardi rispetto a 1,43 (161%) dello scorso anno e i primi nove mesi a 10,80 rispetto a 2,63 (311%) del 2021. Lo rende noto la società con una nota sui conti.
L’Ebit adjusted di Gruppo nei primi tre mesi è di 5,77 miliardi rispetto ai 2,49 (+132%) dello stesso periodo del 2021 e nei nove mesi il balzo è a 16, 80 miliardi rispetto ai 5,85 dello stesso periodo del 2021 (+187%).
Nel terzo trimestre 2022, «nonostante la flessione del prezzo del petrolio e la rapida caduta dei margini di raffinazione, abbiamo continuato a generare risultati positivi grazie principalmente alla robusta performance dei nostri business internazionali. Nei nove mesi abbiamo integralmente coperto con l’autofinanziamento gli investimenti e i ritorni di cassa agli azionisti e siamo stati in grado di ridurre il leverage al livello di 0,11, quasi dimezzandolo rispetto alla fine dello scorso anno», l’ad Claudio Descalzi commentando i conti del terzo trimestre.
Rispetto all’utile netto consolidato di bilancio dei nove mesi 2022 pari a 13,26 miliardi di Eni, le attività italiane registrano una perdita netta di circa 1 miliardo che tiene conto principalmente dello stanziamento del contributo straordinario per il settore energie, rende noto il gruppo petrolifero.
28 luglio 2022- Eni chiude i conti al 30 giugno con un forte aumento dell’utile e del risultato operativo a dispetto della difficile situazione di mercato.
L’utile netto adjusted nel secondo trimestre si è attestato a 3,81 miliardi, in miglioramento di 2,9 miliardi rispetto al secondo trimestre 2021, mentre il semestre evidenzia un utile di 7,08 miliardi, in crescita di 5,9 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2021. Un risultato sostenuto dal robusto utile operativo a cui si aggiunge la positiva performance delle partecipazioni valutate all’equity e la riduzione del tax rate.
L’Ad di Eni Claudio Descalzi ha commentato molto positivamente “i solidi risultati conseguiti”, sottolineando che assieme all’aggiornamento delle previsioni ” consentono di migliorare la remunerazione degli azionisti aumentando il programma 2022
di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi”.
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