7 Febbraio 2022 Certificati

La vignetta tratta da Bankarate può avere tanti significati, proviamo a contestualizzarla nel mondo dei certificati e soprattutto alla fase attuale che stanno vivendo i mercati.

Cavalcare la volatilità dei mercati non è certo cosa facile, diciamo che è cosa da professionisti, un po’ come cavalcare le onde quando il mare si ingrossa; in questi ultimi mesi ho visto solo cavalcare la volatilità facendo continue medie su prodotti che via via si avviavano ad andare sotto barriera, creando situazioni, ahimè per chi le ha provate, difficilmente recuperabili.

Troppe persone, soprattutto quelle che hanno vissuto i momenti d’oro da aprile 2020 ad ottobre 2021, e solo perché gli è andata bene per 18 mesi pensano di essere diventati capaci, per cui dopo oltre un anno in cui hanno comprato con soddisfazione sulla debolezza (buy the dip) o peggio ancora hanno comprato di tutto senza preoccuparsi dei sottostanti ora vengono a chiedere consiglio su cosa fare.

Chi invece ha vissuto la bolla delle dot-com del 2000, le torri gemelle del 2001, la crisi dei mutui subprime del 2008 o la crisi dei debiti sovrani (Piigs) del 2010-2011 sa che in certe situazioni di mercato occorre agire in difesa ben prima che la situazione si faccia preoccupante.

Ognuno di noi è recidivo in certi errori, anch’io non ne sono esente, ma se sono sul mercato oramai da oltre 30 anni, forse ho più facilità di altri a fiutare quando è il caso di stare alla larga dalle onde di un mare burrascoso o dagli squali.

In settimana ho visto come molti si siano fatti male con Saipem, addirittura 3-4 certificati con Saipem come sottostante sono stati nelle liste quotidiane dei più scambiati del mercato, magari solo perché hanno l’Airbag che dà idea di protezione!!

Follia pura, l’ho già detto su Facebook, ma ora lo dico anche a chi non mi legge su Facebook, invitandogli ad andare a vedere il video gratuito presente sul mio sito e ad uscire a gambe levate il prima possibile.

Purtroppo sugli aumenti di capitale toppano anche fior di professionisti che hanno addirittura scritto:

“L’elevata incertezza dei mercati finanziari porta con sé delle opportunità di investimento in certificati come il Phoenix Memory Airbag CH1153567768, emesso da EFG International, legato al basket titoli Stellantis, UniCredit, Eni, Saipem ed acquistabile al prezzo di 940,67 euro”.

Ora il certificato vale già 830 ma se Saipem dovesse fare un aumento di capitale (si parla di 1,5-2,5 miliardi) sarebbe fortemente diluitivo e non mi meraviglierebbe vedere un prezzo di Saipem anche a -80-90% dai prezzi attuali (dopo essersi già quasi dimezzato in una settimana) ed il certificato disintegrarsi, un po’ come era successo nel 2016 in cui la quasi totalità dei certificati è arrivata a rimborso a prezzi compresi tra il 5% e il 15% del suo valore nominale.

Sui social molti scrivono dicendo che comunque il fattore k, che permette al certificato di abbassare strike e barriere (per il principio dell’equivalenza finanziaria) fa sì che l’aumento di capitale non porti ad alcuna perdita di valore, c’è chi addirittura cita l’esempio di Autogrill (che eccezionalmente salì nei tre mesi precedenti all’aumento di capitale), mi sembra come quelli che vanno a vedere il grafico di un titolo chiaramente ribassista, cambiando indicatori e time frame fintanto che non trovano qualcosa che gli possa giustificare di tenere la posizione long.

La verità è che non sanno vendere in perdita e nel 2022, visto che dubito che assisteremo ad un recupero di certi titoli come nel 2021, le peggiori performance verranno fatte proprio da chi tiene questi certificati in portafoglio, magari non prendendo più cedole e addirittura vedendoli via via perdere valore con l’avvicinarsi alla scadenza.

Il 2022 andrà a privilegiare chi investe in certificati con sottostanti titoli di valore e multipli in ordine.

Giovanni Borsi