Spesso, troppo spesso, ci capita nella vita quotidiana e professionale di attuare dei comportamenti, delle azioni o semplicemente degli atteggiamenti che ci impediscono di procedere verso i nostri obiettivi: siamo dei veri e propri “autosabottatori”, ovvero siamo più abili a distruggere che a costruire!
Questo meccanismo diabolico, scatta in modo inconscio come una difesa, una protezione, perché il nostro cervello ama la confort zone, quella sensazione di non allontanarsi troppo dal proprio modo di fare e pensare, di continuare a eseguire operazioni di routine senza troppi sforzi, in altre parole di aver la sensazione di poter vincere facile.
La mente umana è conservativa per eccellenza, per questo va in auto difesa ogni qualvolta si cambiano abitudini, condotte, modi di fare, oppure quando si vogliono raggiungere traguardi ambiziosi, perché questi per essere raggiunti hanno bisogno di cambiamenti, serve elaborare tutta una serie di nuove informazioni, nuovi dati, e in un attimo rischiamo di andare in corto circuito!
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Ed è così che attuiamo in modo più o meno inconsapevole il meccanismo dell’auto sabotaggio! Si torna alle vecchie abitudini, a quello che si pensa sia, non la soluzione migliore, ma quella più semplice da seguire. Pur di evitare la fatica necessaria per il cambiamento, arriviamo addirittura a ostacolare un possibile miglioramento.
In borsa poi l’auto sabotaggio sembra trovare le condizioni congeniali, un terreno fertilissimo per riuscirci: eccesso di leva, strumenti finanziari non adeguati, gestione del rischio molto “allegra“ o totalmente assente, superficialità nell’esecuzione dell’ordine, scelte di broker o fornitori dati non all’altezza, totale impreparazione ad eventi avversi, scelta di fantomatici guru, assurde tecniche e metodi di trading e tanto tanto altro ancora ….
Spesso mi è capitato di incontrare persone che provavano un masochistico desiderio che tutto andasse in malora per un gusto perverso di vedere soffrire anche gli altri attori coinvolti, il proverbio “mal comune mezzo gaudio “appariva un’ottima opzione o almeno la più sopportabile ai loro occhi.
Piuttosto che ammettere le nostre responsabilità ed un chiaro fallimento cerchiamo alibi, oscuri nemici, le scuse più assurde, tante giustificazioni pur di non fari i conti con la realtà.
L’auto sabotaggio agendo da freno ci evita di guardare e scovare il vero responsabile, l’unico colpevole, il peggior nemico in assoluto, che siamo noi stessi!
Sui mercati finanziari questo è un atteggiamento e un comportamento che va assolutamente debellato alla velocità della luce.
Altrimenti il fallimento è garantito!
Operare in borsa non è un “gioco”, è una professione, una vera e propria arte, rappresenta la ricerca della corretta operazione attraverso lo studio e un chiaro piano strategico , tutto il resto semplicemente non conta.
Si fa la strategia, si studia l’operazione si scelgono gli strumenti finanziari che più si ritengono adatti, si pianifica il timing di entrata lo stop e si segue l’operazione in trailing.
L’auto sabotaggio in poche parole non deve esistere nel lessico dell’investitore, se si parte per fare un’operazione veloce e si finisce a diventare cassettisti, addirittura esperti nel leggere un bilancio si deve ammettere con onestà che qualcosa ad un certo punto non è andato nel modo immaginato …
Pochi fronzoli chiudere l’operazione, metabolizzare la perdita, imparare dall’errore, studiare e passare alla prossima; di treni in borsa ne passano tutti i giorni in qualsiasi ora e in qualsiasi minuto e pasti gratis non esistono!
Il trader è l’unico artefice del proprio successo o fallimento, tra l’altro è talmente facile perdere in borsa che non abbiamo certo bisogno di meccanismi perversi per riuscirci, di default abbiamo già la statistica che ci rema contro!
Biagio Spinelli
Che altro aggiungere, proprio ieri dopo una giornata perfetta, spiegata sapientemente nel mio diario di trading (clicca qui per iscriverti gratuitamente nel canale) ho detto “giusto per far qualcosa (che già partendo così significa che era meglio non farlo) mi sono ricomprato il turbo short su Renault DE000VV9XFA9”
Giusto per fare qualcosa non dovrebbe esistere nel vocabolario del trader professionista!!!
Morale: il mercato mi è andato contro e forte degli utili della giornata ho mediato e mediato sino a vedere addirittura un loss superiore alla performance fatta in modo esemplare che vedete nella foto
Se stamane sono uscito in gain dal turbo short di Renault è solo per la fortuna dell’apertura ribassista di Renault, mai guadagno è stato immeritato come questo; il problema è che se da una caz…a ne esci in gain il rischio è poi di non aver tratto alcun insegnamento da quell’errore e ben presto ci cadrai di nuovo e saranno lacrime e sangue.
Vi aspetto lunedì al mio prossimo webinar
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Giovanni Borsi