Approfittiamo del clima festivo e di qualche ora di meritato relax per descrivere il “Trader Pigrone”, termine che ho coniato per alludere al sesto personaggio della saga i “Tradengers “(in ordine di pubblicazione il trader Pidocchio, Salmone, Spaccone, Fifone, Meteorologico).
Eh sì, perché il trader pigrone è colui che si sveglia tre minuti prima delle aperture delle contrattazioni borsistiche; del tutto assopito, non riesce nemmeno ad aprire le piattaforme in tempo per capire che aria tira e già il fatto che perda l’asta di apertura la dice lunga delle sue conoscenze di finanza!!
Con un occhio ancora chiuso ed il pigiama in pile che lo avvolge, pantofole ai piedi e capelli deformati dal segno del cuscino, proprio non possiede l’acume per compiere quei passaggi basilari d’inizio giornata, d’altronde non aprendo un grafico da tempo immemore, concetti quali media mobile, oscillatori, inefficienze di prezzo, un pattern di candele giapponesi, sarebbero difficile da digerire di primo mattino, figurarsi poi se si tiene aggiornato sul calendario dei dati giornalieri o settimanali.
Pensa di sapere operare a memoria perché sono anni e anni che con la consueta tazza del latte in mano guarda book di negoziazione e svolge quella professione.
Ma anche questo fa parte del sonno, o meglio, del sogno.
Perché “la professione del trader” è tutt’altra storia e farebbe meglio a cambiare rotta prima che si trasformi nel peggior incubo…
È tuttora ancorato al vecchio modo di operare dei primi anni del nuovo millennio, contraddistinto da grande liquidità, forte volatilità, vasta scelta di titoli e nuovi strumenti che erano appena stati immessi sui mercati finanziari.
Un mercato, quello degli anni 2000, molto effervescente e non manipolato dalle banche centrali o dai velocissimi HFT (High Frequency Trading) che acquistano in maniera forsennata qualsiasi assets mantenendo quotazioni tanto elevate da far pensare ad una vera e propria bolla speculativa in atto.
Basti pensare a tutte le variazioni che si sono succedute sui mercati finanziari negli ultimi anni: orari di contrattazione, modiche dei tick, minuto random, after hours, nuove bande di oscillazioni sui titoli azionari, al 5% – 7,5% – 10%, riammissione ogni 5 minuti che dipendono da tanti fattori e non solo dall’ultimo prezzo e dal prezzo di apertura, un settore ormai monopolizzato dai software sempre più intelligenti e con pochissime inefficienze da sfruttare, inefficienze che rappresentavano nel suo glorioso passato una bella fetta delle proprie performance.
Il trader pigrone si trova costretto ad inseguire e ricercare costantemente notizie per cercare di dare una spiegazione all’attuale conformazione grafica o al naturale corso dei prezzi, per lui non più di facile comprensione.
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Lunedi 16 Gennaio ore 14.00
In passato ha studiato tanto ed in modo approfondito i mercati finanziari ma con il passare degli anni, qualche svista, diversi errori da novellino, l’inevitabile cigno nero, ha perso l’entusiasmo da “rookie”, quel desiderio, quella voglia, quel divertimento che per anni è stata per lui una fonte di miglioramento personale, una sfida con sé stesso e con i colleghi per raggiungere nuovi record personali, sfida che lo teneva concentrato e molto attivo.
Al trader pigrone manca la scintilla degli anni “giovanili”, quella adrenalina, quella grinta che lo caratterizzava, è pur vero che necessita di poco per rimettersi “momentaneamente” in carreggiata: un invito ad un forum, un evento speciale, un po’ di tranquillità, di serenità mentale, ed ovviamente un mercato non piatto e stagnante.
Il trader pigrone si trova in una bolla sospesa nel tempo in attesa di una novità positiva o negativa, quello è un dettaglio, basta che il corso delle cose si vivacizzi un attimino.
Lo studio di nuovi strumenti finanziari, di qualche tecnica personale mai affinata o sviluppata fino in fondo, di qualche pattern semplice e tradizionale ma non più usato, possono rappresentare quella miccia, quella ricarica necessaria per tornare a splendere, per essere di nuovo competitivo e per tornare a divertirsi e sorridere.
I certificati d’investimento sono gli strumenti finanziari che maggiormente possono prestarsi a questo scopo, sono strumenti complessi, per nulla banali che offrono tantissimi spunti operativi, solo il lavoro di effettuare una corretta cernita tra le migliaia di prodotti esistenti sul mercato rappresenta un ottimo modo per tornare a quella giusta attenzione e rispetto che i mercati meritano per riuscire a cogliere e sfruttare le occasioni che si presentano quotidianamente.
Il nostro simpatico pigrone è un professionista che ha smarrito momentaneamente il filo conduttore, la strada che per anni ha percorso in maniera egregia e per diversi motivi: la stanchezza, il passare inesorabile degli anni, nuove attività che lo hanno tenuto impegnato e distolto la sua attenzione dalla sua vera “passione”: il Trading!
Ha interrotto per un po’ la via maestra, tuttavia conoscendo lo stradario non dovrebbe risultare impossibile ritrovarla e anche se fosse più complicato del previsto c’è tanta nuova tecnologia da poter utilizzare!
Come on lazy trader!
Biagio Spinelli
Si è appena concluso un anno estremamente difficile, del resto sono quasi 10 anni che ogni anno si rivela più difficile del precedente, non solo nel trading ma anche negli investimenti.
Io non posso certo definirmi pigrone, anche se non faccio più le 3000 operazioni al giorno dei bei tempi; oggi è più difficile contrastare gli HFT per cui fatta l’asta di apertura, che rimane una delle cose più interessanti della giornata, mi dedico a ben altre attività, più di studio che di click sul mouse.
Fare meno eseguiti non significa essere diventato vecchio (anche se l’età anagrafica avanza) e pigro (la passione con cui mi alzo e guardo i mercati è sempre la medesima): la prima cosa che ho pensato nel dopo Saipem (con i guadagni straordinari miei e di tutti quelli che mi hanno seguito nel miglior trade della carriera) è stata: dopo questa mi ritiro, un po’ come se Ronaldo avesse deciso di ritirarsi dopo la splendida rovesciata fatta alla Juventus.
Ma la passione che è in me è troppo forte per smettere, ovvio che adesso potrei lasciare un ricordo straordinario di un 2022 fantastico, l’anno horribilis per la stragrande maggioranza degli investitori coincide con un anno fantastico grazie a Saipem Airfrance Bmps e Credit Suisse.
Al trader pigrone posso suggerire di fare poco, magari cominciare con una buona asta al mattino e quando c’è un buon aumento di capitale fare gli straordinari, del resto basta lavorare in quelle 3-4 settimane all’anno per fare l’utile di tutto l’anno.
E per il resto investire in buoni certificati:
– se sei pigro pigrissimo puoi farti bastare la nostra nuovissima chat telegram totalmente gratuita (chiedi qui per iscriverti), che ti risparmia tempo nella ricerca dei migliori certificati da cassettista senza dover pagare servizietti dell’ultima ora gestiti da gente che non ha un piano B e l’esperienza per stare su un mercato difficile come quello attuale. In settimana è nato il servizio e già abbiamo introdotto alcuni super certificati come ad esempio il IT0006753757 (oggi 9 gennaio ha ancora la cedola nella pancia),
che rende oltre il 20% annuo con barriere al 40% (e due titoli saliti tra il 14 e il 27%) preso basso approfittando della borsa svizzera che era chiusa il 2 gennaio e di conseguenza con Credit Suisse che non poteva beneficiare del rialzo diffuso dei mercati (ha fatto +6% il giorno dopo). Anche queste sono sottigliezze che alla fine dell’anno incidono sul risultato finale.
– se sei più attivo e hai ancora voglia di imparare qualcosa su come gestire certe operazioni o fare arbitraggi coi certificati o sfruttare le occasioni che offrono le operazioni straordinarie come nel 2022 sono state Saipem Airfrance e Credit Suisse, abbiamo il servizio a pagamento (clicca qui per chiedere info), ti chiederai perché pagare un servizio quando ce ne è già uno eccellente; semplicemente perché sappiamo il valore dei nostri servizi a pagamento ma non mi piace chiedere soldi per cui se non sei nostro abbonato sappi che ci sono ben 500 persone che si affidano alla nostra formazione a pagamento e non credo siano koglioni. Venerdì ad esempio ho comprato questo certificato, che è un fixed a 3 anni che garantisce 50% di cedole, per cui a scadenza perderei solo nel caso in cui un titolo perdesse oltre il 50%, stiamo parlando di 3 titoli che nel 2022 hanno perso tra il 60 e l’80% del loro valore ma con dei business tutt’altro che falliti. Può sembrare un grande rischio (nelle chat oramai sembra che si compri solo Eni Enel Intesa e Unicredit) ma io so andare contro corrente (a novembre 2021 ebbi l’intuizione di uscire completamente dal mercato americano, così come nei mesi scorsi comprai reverse su Tesla e Apple o certificati long su Telecom): l’importante di questo certificato, codice Isin IT0006754219
è che con questa volatilità (alta, non come sui titoli italiani) e con questo flusso cedolare garantito so che potrò uscirne senza grossi danni quando già uno dei sottostanti dovesse aver perso un 20%, per cui ritengo che, valutando i pro e i contro, sia un ottimo certificato. Per me il servizio gratuito serve a fare vedere chi siamo e quanto valiamo ed è uno stimolo per fare sempre meglio nei servizi a pagamento e far sì che anche una sola operazione possa ripagarti di qualsiasi costo sostenuto nella tua formazione.
E già stamane ho in cantiere un’operazione di arbitraggio che potrebbe garantirmi tra il 2% minimo e l’8% massimo in soli 10 giorni. Già potrebbe ripagarti l’abbonamento di un anno intero!! Manda una email a: info@gbinvesting.com per avere maggiori informazioni della promo che ho preparato con la formula soddisfatto o rimborsato.
– se hai un portafoglio importante in certificati e vuoi cominciare l’anno rivedendo il tuo portafoglio direttamente con un top trader del mio calibro o del calibro di Biagio Spinelli mandaci una email alla info@gbinvesting.com e vedremo se siamo in grado di aiutarti
In ogni caso ti aspetto al prossimo WEBINAR GB CERTIFICATI – di Lunedi 16 Gennaio alle ore 14,00
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Lunedi 16 Gennaio ore 14.00
Grazie a tutti e buon anno
Giovanni Borsi