Penso che la vignetta di Don Alemanno rappresenti molto bene la figura descritta da Biagio nell’articolo, le stupidate le facciamo tutti ma occorre sempre preservare il capitale non solo economico ma anche psicologico per poter avere una lunga carriera da professionista come ci insegna sapientemente il manuale Bankarate
Il trader ALL-IN
Delle diverse tipologie di operatore finanziario, il trader “all-in”, è più simile ad un bet player che ad un professionista finanziario, è uno scommettitore, quello che nell’immaginario collettivo viene definito il classico “giocatore di borsa”, lo squalo finanziario che non investe ma punta e specula con avidità alla ricerca di costanti dosi di adrenalina; con questo suo modo di fare è in grado di bruciare capitali importanti con una singola operazione.
Il trader all-in è la “mela marcia” dell’intero settore del trading e del mondo finanziario, quello per il quale i guadagni sono delle vincite, il portafoglio è costituito da fiches e le operazioni rispecchiano delle vere e proprie puntate da casinò, da rosso o nero.
Per lui non esistono mezze misure; operazioni studiate in maniera certosina, piramidate con un senso logico, piccole entrate per sondare il mercato o la propria visione dello stesso, un pattern grafico, no quella è robetta noiosa che non lo emoziona, non gli fornisce quella scarica emotiva di cui ha bisogno per cliccare il mouse, quando perde poi, la sua frenesia di recupero immediato lo porta ad assumere rischi spropositati, superiori perfino alla prima operazione “suicida” che ha generato la perdita, un’operatività spregiudicata che qualche volta può anche funzionare ma nel lungo periodo si paga a caro prezzo.
È chiaro che un simile operatore-giocatore che trasforma l’arte della ricerca dell’osservazione, della strategia pianificata a tavolino, dell’analisi grafica e di pattern con un’elevata probabilità a favore, in una mera previsione da roulette, ha la carriera segnata da enormi drawdown.
Le sue performance registrano perdite consistenti e ripetute nel tempo con l’aggravante della reiterazione del reato, e per questo meriterebbe come sanzione un “daspo finanziario” ovvero l’interdizione alle piattaforme e manifestazioni di trading per 3-6-12 mesi a seconda dell’errore e la gravità dello stesso!
Questa sua ricerca di pericolo oltre ad essere inspiegabile è oltremodo dannosa e deleteria per la sua longevità finanziaria, andrebbero analizzati tanti suoi aspetti comportamentali per comprenderne le motivazioni che spingono un professionista ad accollarsi rischi così elevati senza un apparente e motivata ragione.
Inoltre, essendo la sua indole da giocatore d’azzardo, perché non cimentarsi in una vera competizione con denaro reale o in demo, evitando con cura quelli sponsorizzati con messaggi pubblicitari ingannevoli del tipo: 7 modi per fare 1000 euro, guadagni facili in pochi minuti di trading con capitale ridotto, mirror trading, opzioni binarie etc etc.
Questi operatori disonorano l’intero settore che già di default non è ben visto dall’esterno, i non addetti ai lavori hanno già un pregiudizio per tutto quello che appartiene o circonda il mondo finanziario, ritenendolo superficiale, inutile e in molti casi dannoso per l’intera collettività, dove l’avidità regna sovrana.
Per questa tipologia di operatori sarebbe fondamentale una figura in Italia ancora abbastanza sconosciuta, quella dello psicologo del trading; in tal modo attraverso una approfondita analisi personale potrebbe comprendere i meccanismi mentali che lo spingono a tali comportamenti nocivi e continuativi, correggere il tiro e diventare un vero professionista e non un semplice scommettitore seriale.
Il trading al pari di qualsiasi attività lavorativa dovrebbe avere come obiettivo primario quello di essere remunerativo, di produrre risultati consistenti e solidi, se possibile perché no associando anche una nota di divertimento che non guasta mai, non di aggiungere ulteriore stress ad una routine giornaliera già molto impegnativa.
Investire tutta la liquidità su una singola operazione anche se si è studiata nei dettagli (punto di ingresso, stop, target o presunto tale) non è mai un’attività consigliabile, può capitare però di rado che durante il periodo di un’operazione straordinaria quale può essere un aumento di capitale, un’Opa, una fusione, ci si può sbilanciare (sempre dopo un studio approfondito e la completa comprensione della stessa) investendo una percentuale superiore rispetto alla media cosi come capitato recentemente per gli aumenti di capitale di Saipem, Credit Suisse o Tui, lasciandosi sempre una “finestra” aperta per porre le dovute correzioni in corso d’opera.
Solo gli arbitraggi puri, quelli veramente a rischio zero, possono meritare anche di ricorrere alla leva finanziaria e per assurdo anche ad indebitarsi, ma deve essere un vero arbitraggio come ampiamente spiegato nel libro di Giovanni sugli arbitraggi.
In tutti gli altri casi la “puntata” secca con l’intero capitale è un’azione pericolosissima e da evitare accuratamente per prevenire conseguenze disastrose sia a livello psicologico che economico.
Poi se il Trader all-in ha bisogno in un periodo dove si sente particolarmente fragile o crede di essere ispirato, potrebbe in modo alternativo, perdendo e rischiando sicuramente meno, recarsi nelle migliaia di agenzie di scommesse presenti sul territorio o andando direttamente nel luogo predisposto a tali attività ricreative, il casinò, e dar sfogo alla sua “dipendenza/passione” senza mettere a repentaglio la sua continuità lavorativa.
Biagio Spinelli
L’articolo di Biagio mi ha fatto tornare in mente i miei più grandi bagni di sangue, sempre figli di una sovraesposizione sui mercati, ma non quelli figli delle operazioni straordinarie come gli aumenti di capitale dove ho sempre calcato la mano con risultati a dir poco irripetibili, ma quelle legate alle opzioni o anche solo allo scalping e ai covered warrants.
Giusto per rendere l’idea vi cito le più eclatanti:
covered warrants: nel 2004 piramidai un’operazione su un cw su un indice senza più usare la logica del ritardo di prezzo o con le tecniche che insegnavo ai corsi, ma unicamente attaccandomi alla speranza che il mercato invertisse il trend chiaramente a me contrario e alla sera, anziché chiudere la posizione ed incassare la perdita feci una cosa che raramente avevo fatto in passato: andai overnight, così che la mattina del giorno dopo, senza che il mercato mi fosse andato contro, la mia perdita raddoppiò in quanto il Market Maker, accorgendosi della mia posizione mi tagliò il prezzo del cw ed io che sapevo queste cose per cui le avrei dovute evitare chiudendo la posizione senza andare overnight, non lo feci proprio per la difficoltà emotiva di incassare 200k di perdita (e li feci diventare da koglione 400k)
opzioni: come non ricordare agosto 2011 con il Dax che nella mattina delle scadenze tecniche mi fece un -6.5% e con le opzioni vendute persi 50k alla velocità della luce
scalping: su Tiscali un giorno andai long a più riprese usando tutta la leva di Directa sul -5-6% del titolo e non ebbi la forza di chiudermi sino al momento della sospensione al ribasso: sì perché le aste le so fare e, nonostante la perdita che stavo subendo, era evidente per uno che sa valutare le aste di volatilità che ero dalla parte sbagliata per cui trovai la forza di chiudere l’operazione in perdita e di girarmi short sul -10% del titolo; poi mi misi in acquisto appena sopra al livello successivo di sospensione (-15%) livello in cui avrei recuperato tutto ma il titolo arrivò appena sopra per poi rimbalzare violentemente tanto da andare a chiudere positivo ed io paralizzato ed arrabbiato per la sfiga chiusi l’operazione in asta di chiusura azzerando di fatto il conto di Directa
La mia longevità nel trading è figlia della grande conoscenza dei mercati e dei tecnicismi che stanno dietro agli aumenti di capitale e al mondo delle opzioni, ma il mio conto trading probabilmente avrebbe uno zero in più se non fossi stato trader ALL-IN in diverse occasioni della mia carriera ed il mio diario di trading penso sia stata la miglior soluzione per tenere a freno la mia indole che vorrebbe sempre strafare sul mercato.
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Io ho messo a nudo le mie peggiori performance, di molti di voi so di operazioni scellerate che mi sono state raccontate.
Se le vorrete condividere, ovviamente io garantisco l’anonimato, potete scrivermi alla info@gbinvesting.com, penso possa essere molto utile per il vostro percorso di crescita come è stato per me condividere il mio diario di trading.
Abbiamo intenzione di festeggiare i 10 anni dell’azienda e organizzare un evento a giugno 2023, magari in questa occasione potremo parzialmente ripetere l’esperienza del corso “Perdi, impara e sviluppati” del primo ottobre 2017 che ancora oggi ritengo essere stato il mio più bell’evento da quando è nata l’azienda, giorno in cui ha visto nascere la collaborazione con Don Alemanno, il vignettista che ci accompagna da allora nei nostri articoli.
Incredibile!! in un unico articolo sono riuscito a promuovere tutti i miei libri, del resto solo se li hai tutti e li hai studiati approfonditamente riesci a capire la mia anima di trader
Giovanni Borsi