6 Maggio 2023 Borsino

Wait and see, aspettiamo e vediamo

 

Wait and see, aspettiamo e vediamo! È ciò che è emerso in settimana dagli speech tanto attesi delle banche centrali in materia di manovre sui tassi con poco o nulla di diverso da quanto pronosticato. Venerdì il dato sulla disoccupazione ha fatto il resto, confermando che la recessione è attualmente uno spauracchio troppo rimarcato, probabilmente un fasciarsi la testa sproporzionato, tanto da spiazzare tutti gli esperti che davano per prossimo il rientro dell’inflazione sperato dopo il rialzo dei rendimenti obbligazionari più feroce di sempre (effetto ritardato o inefficace?).

Pertanto, tutti gli sforzi messi in atto purtroppo non bastano ancora a calmierare l’impennata dei prezzi al consumo, dovuta alla capacità di spesa che non rallenta. Eppure, qualcosa non torna: se il costo della vita è più caro, non è per il benessere che aumenta e permette di spendere di più, quindi per effetto della domanda, bensì per l’aumento accentuato dei beni di prima necessità ed i servizi necessari che predominano nella lista della spesa, a discapito dei beni voluttuari. A conti fatti la leva monetaria non sortisce ancora l’effetto di abbattere l’inflazione e questo a lungo andare non può essere associato ad una recessione se non si crea disoccupazione, constatando che allo stato attuale si può solo parlare di rallentamento economico.

I mercati finanziari sembrano aver intuito questa situazione ed hanno letto in prospettiva uno scenario meno drammatico di quanto si pensasse, rimettendo in piedi un asset allocation meno prudente che alla vigilia dei risultati. Infatti, la settimana a Piazza Affari segna un consuntivo positivo del +1% di cui grande arrampicata concentrata nell’ultima ottava con protagonisti Ferrari (+6,82%) e Unicredit (+5,57%) di contro perdono i petroliferi a causa del ribasso del petrolio, che recupera sul finire della settimana, attestandosi sopra i 71$.

L’oro ritorna ad oscillare nell’area massimi storici, mentre l’obbligazionario non sembra aver ancora toccato il fondo, quasi in uno stato di confusione sul posizionarsi a rendimenti ancora più alti rispetto al recente passato, specie sul breve e medio termine. Il MIB40 riprende l’area sopra i 27.000 e non sembra al momento perdere tono rialzista, piuttosto staziona in un trend laterale in attesa di vedere scoperte le prossime carte, perchè al momento non sussistono condizioni per essere pessimisti, in sostanza wiat and see.  

 

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