Continua la fase ribassista sui mercati finanziari che da inizio anno presentano un conto decisamente in rosso, con gli indici mondiali che fanno registrare perdite a 2 cifre!
L’indice tecnologico americano il NASDAQ -31%, l’S&P 500 -23%, l’indice tedesco il DAX -18%, l’Eurostoxx -20%, il nostro indice il Ftse Mib -20%, spread che ha raggiunto nella seduta di giovedì 16 Giugno i 250 punti base per poi ripiegare a 200.
Perfino un asset ritenuto difensivo dai nuovi “guru” finanziari, la cryptovaluta per eccellenza, il Bitcoin, ha dimezzato il proprio valore in un mese di contrattazioni, ed è lontanissimo dai massimi storici (-71%) registrati appena 6 mesi fa!
I nodi prima o poi vengono al pettine!
E le nuove leve che avevano visto solo una faccia della medaglia, mercati rialzisti ad oltranza, ogni piccolo ribasso considerato come un’ottima occasione di acquisto, hanno erroneamente pensato che quella fosse la norma, realizzando a proprie spese che i mercati finanziari non possono essere affrontati nel lungo termine con superficialità, seguendo qualche webinar gratuito o spulciando qualche dritta in rete!
Le banche centrali hanno drogato e dopato le quotazioni di qualsiasi asset finanziario per tantissimi anni, troppi!
E quello che sembrava essere diventato un mero “gioco” a rialzo, non lo è più già da un semestre.
Molti risparmiatori/ investitori sono disorientati perché è la prima volta che stanno sperimentando sulla propria pelle e sul proprio capitale, economico e psicologico, che in borsa nessun pasto è gratis e che senza un’adeguata preparazione e conoscenza finanziaria anche anni di cospicui guadagni possono trasformarsi in un periodo relativamente breve, in colossali e sonore perdite.
Molti si chiedono cosa fare con quegli assets o certificati sui quali si perde tantissimo o si è vicine alle barriere (spesso anche già ampiamente sotto), oltretutto si temono ulteriori cali dei mercati finanziari.
Lo switch su strumenti nuovi, che assicurano una difesa maggiore (barriere ancora inviolate o addirittura nuove emissioni con barriere al 40!) che assicurano cedole molto più generose grazie alle mutate condizioni borsistiche è la naturale mossa che dovrebbe effettuare un investitore oculato, che seppur in perdita, non reagisce in maniera passiva all’aumento della volatilità e all’attuale fase ribassista, sperando, in alcuni casi “pregando” che i mercati riprendano i prezzi di qualche mese fa.
Il mood di fondo è cambiato, quelle improvvise e spettacolari inversioni a V sono solo nei ricordi e nell’immaginario collettivo, di chi usava il Buy the Dip come un mantra ed esclusiva strategia operativa, ed ora ha solo prodotti scoppiati in portafoglio!
Valutare, confrontare ed effettuare un cambio su altri certificati con sottostanti anche diversi (perché certe aziende sono da evitare come la peste) e con caratteristiche migliorative (barriere più profonde, strike migliori, scadenze più lunghe) dovrebbe essere un’azione automatica da eseguire ogni qualvolta se ne presentano le condizioni.
Senza affidare alla casualità la gestione dei propri risparmi.
Vediamo dunque che tipo di strategie adottare:
Analisi del titolo scoppiato che ci genera problemi:
- la prima cosa è evitare di stare sullo stesso cavallo se non abbiamo idea della solidità del business e dei valori fondamentali dell’azienda; ad esempio non terrei (ma questo lo dico da oltre 6 mesi) titoli che bruciano cassa e possono anche azzerarsi (Beyond, Delivery Hero, Jumia, Virgin Galactic, Snap……. )
- diverso potrebbe essere il caso di sottostanti come Enel o Intesa, presenti in molti certificati in veste di worst of. In questi casi magari ci si può spostare su prodotti coi medesimi sottostanti ma con strutture migliori
Analisi della struttura del certificato:
- se il worst of è già sotto barriera la struttura deve assolutamente avere cedole a memoria e alte cedole, così che la possibilità di recuperarle possa sostenere il prezzo del certificato; in caso contrario meglio fare lo switch
- l’importanza del fattore tempo e di quanto il certificato renda qualora il mercato mantenga gli attuali prezzi; se un certificato non ha il tempo che mi gioca a favore io solitamente lo vendo
la vicinanza della scadenza:
- spesso si considera la scadenza lunga quella più sicura, perché c’è più tempo per poter recuperare le discese; da una parte è vero, ma coi rendimenti attuali anche su scadenze vicine, si possono trovare ottime occasioni e, se anche non consentono di recuperare tutta la perdita, già il fatto che nmi consentono di recuperarne la metà in 12 mesi è tanta roba, poi si potrà fare un’altra operazione simile ed il gioco è fatto.
Quindi cosa possiamo comprare?
- Se usciamo da un prodotto che vale 500-600 potremmo comprare con gli stessi soldi un ex maxicoupon che ha staccato il cedolone come il IT0006749680
- Se usciamo da un prodotto che vale meno meglio contabilizzare la perdita e passare su prodotti a buon rendimento ma più tranquilli come il IT0006751355, barriera 40% e trigger cedola al 60%, IT0006751363 barriere 60% ma con l’airbag
- Se crediamo ad un settore particolarmente penalizzato (e riteniamo sia ingiustamente penalizzato), come ad esempio io penso sia quello dei viaggi, potrebbe essere interessante anche un prodotto aggressivo come questo XS2407723886 che lo si compra a sconto e rende un 2% al mese
Chi ha le idee confuse e addirittura questo articolo lo ha confuso ulteriormente, può contattare uno dei tutor della www.tutoracademy.it e vedere se e come fare determinati switch.
Giovanni Borsi e Biagio Spinelli