21 Novembre 2021 News

Stagfla cosa???

Stagflazione. Questo è il nuovo termine che piano piano ci faranno “digerire”, provando a spiegarlo nelle diverse trasmissioni televisive, nei vari talk, sui social, nei tg, così come è capitato nel recente passato per termini quali: lo spread, la Bce, il PIL, i Piigs o i più recenti vaccini, monoclonali, mrna, green pass etc etc.

Diventerà tema di discussione alle cene, agli incontri, negli spogliatoi con gli amici dopo la partitina settimanale di calcetto!

Chiunque si sentirà in diritto di snocciolare i propri dati, elaborare una teoria fuori dagli schemi, imporre una nuova visione, proponendo finanche delle soluzioni.

Analogamente a quanto accade per lo sport, la politica, l’economia, la medicina o qualsiasi altra materia di pubblico dominio, ineluttabilmente ci dobbiamo mettere becco!

Siamo diventati onniscienti!

Una nazione di tuttologi, grandi esperti e profondi conoscitori dello scibile umano attraverso una rapida sbirciatina su Wikipedia e Google…

Tutti ne parleranno ma pochi comprenderanno appieno il vero significato, anche perché se si va ad analizzare, è un fenomeno che si è evidenziato solo negli anni 70’ e da allora tra alti bassi si è assistito ad una crescita mondiale costante grazie a nuove tecnologie che hanno rivoluzionato il modo di vivere, spazzando via vecchi schemi e abitudini e con il contributo fondamentale di paesi quali Cina e India.

Ma cos’è e davvero la stagflazione?  quali sono le sue reali ripercussioni e le conseguenze nella vita di tutti i giorni e perché mai dovremmo averne timore?

Il termine Stagflazione fu coniato dal conservatore e ministro britannico Iain Macleod, durante un discorso alla Camera dei Comuni il 17 novembre 1965 disse: “Ora abbiamo il peggio di entrambi i mondi: non solo l’inflazione da un lato o la stagnazione dall’altro, ma entrambi insieme. Abbiamo una sorta di “stagflazione”.

Un vero paradosso!

Contraddizione nella contraddizione.

La stagflazione comporta una bassa crescita economica al limite della stagnazione, un’alta disoccupazione accompagnata dalla crescita dei prezzi.

La stagflazione è la naturale conseguenza di un eccesso di massa monetaria. Liquidità immessa ormai da anni dalle banche centrali in modo artificioso e continuo che ha come naturale effetto, l’incremento dei prezzi, a questo va aggiunto una domanda crescente di beni che non riesce ad essere ammortizzata dall’offerta perché manca la manodopera (molti hanno utilizzato gli aiuti e gli stimoli governativi arrivando addirittura a licenziarsi – e per tornare a lavorare pretendono condizioni migliorative – come dargli torto!) tutto questo in presenza di livelli occupazionali non certo ottimali.

Le banche centrali avrebbero dovuto dosare in maniera certosina l’immissione di liquidità, per bilanciare ed accompagnare la crescita economica in maniera opportuna e non inondare letteralmente i mercati senza soluzione di continuità per anni, un vero e proprio tsunami monetario che ha provocato una corsa all’acquisto di qualsiasi assets, perché si pensa – erroneamente -che tutto debba salire in maniera perpetua!

L’inflazione si è probabilmente sottovalutata perché si pensava che fosse un fenomeno passeggero e attualmente non dà segnali di debolezza, anzi il vero timore è rappresentato dal fatto che ci si possa abituare a tale condizione con ripercussioni economiche serie per l’intera economia mondiale.

Tra le cause maggiori dobbiamo per forza di cose ritornare al grave problema nella supply chain: mancanza di materiali, di materie prime, di manodopera, shortage di prodotti che non riescono a smaltire la domanda e che rappresentano una delle ragioni principali per la salita dei prezzi, coinvolgendo sia prodotti nuovi che usati, d’altronde le persone con questo clima di incertezza procrastinano eventuali acquisti  e questo sta creando un vero e proprio choc economico, una condizione nuova e complessa alla quale non si riesce a trovare la soluzione.

I mercati mondiali spinti dalla Banche Centrali hanno assuefatto le menti dei risparmiatori e degli operatori finanziari con un trend rialzista mostruoso, utilizzando l’acronimo inglese TANSTAAFL (“There ain’t no such thing as a free lunch”) non si deve dimenticare però che in borsa non esistono pasti gratis e prima o poi i nodi verranno al pettine!

Ciò detto, la Stagflazione è ben lontana dai radar, la ripresa economica seppure con qualche stop and go procede, le crescite nei vari paesi sono promettenti, addirittura riviste a rialzo le stime per l’Italia che per anni è stata considerata l’ultima ruota del carro all’interno dell’Unione Europea.

I pericoli ci sono e vanno monitorati con la massima attenzione ma ci troviamo in una congiuntura storica ben lontana dai tempi della classica Stagflazione.

Il consiglio è quello di non dissipare, sperperare, sprecare l’unica risorsa limitata in nostro possesso rappresentato dal TEMPO, per imparare termini e teorie che non ci appartengono, e di utilizzarlo, anzi di investirlo, per una buona e sana educazione finanziaria e comportamentale per non trovarsi impreparati quando arriveranno i primi veri scossoni.

A presto

Biagio Spinelli