Scadenza delle tre streghe a +2,35%
Piazza Affari si dimostra grintosa anche stavolta, non teme le tre streghe e accorcia le distanze dai massimi, il MIB40 chiude poco sotto i 29.000 punti e con un bel +2,35% mantiene il primato come miglior indice globale. Non si capisce bene però se il comportamento resiliente sia credibile e perdurabile nei prossimi mesi oppure se si spenga come un fuoco di paglia, dubbio che assale gli investitori attenti ai risvolti politici italiani: prospettive economiche riviste al ribasso, programma di gestione del Debito Pubblico e Legge di Bilancio a tinte fosche, Eurogruppo che striglia come la maestra agli scolari che non fanno i compiti assegnati.
L’ultimo intervento della BCE di rialzo dei tassi ha sortito ancora più confusione negli asset, come se non fosse già difficile da decifrare la dissonanza tra economia reale e andamento degli strumenti d’investimento: le obbligazioni soffrono un declino delle quotazioni, e relativo rialzo dei tassi, in una inesorabile insostenibilità per chi ha debiti da pagare, mentre le quotazioni azionarie non si scompongono nonostante i dati poco rassicuranti, per non parlare della pericolosa relazione diretta tra prezzo del greggio e cambio $/Euro univocamente al rialzo, rendendo l’import estremamente caro. Dando uno sguardo ai titoli principali del listino milanese, c’è da rilevare un corale recupero dei soliti bancari che beneficiano dell’ennesimo rialzo dei tassi europei, mettendo in evidenza l’influenza che il settore comporta nel mantenere relativamente forte il MIB40.
Bper, la banca migliore con +7,86% Mps +7,83% Banco BPM +4,88% Unicredit +4,53% a cui si aggiunge il significativo contributo di Stellantis +5,33%. Tra i peggiori, da segnalare -4,05% e Nexi -1,59% che purtroppo sembra destinata a un declino inevitabile, segna un nuovo minimo storico a 6,12 e probabilmente da rivedere al ribasso, quindi alla larga! Alle condizioni attuali di mercato non resta che rimanere alleggeriti e attendisti, perchè le quotazioni azionarie non sono economiche, probabilmente il miglior rapporto rischio/rendimento che rasenta l’occasione permane nell’investimento obbligazionario. Il miglior compromesso è comunque insito nei certificati d’investimento.
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