18 Luglio 2023 Borsino

Ribilanciamento delle “7 sorelle” dominanti

 

La locomotiva portentosa di Piazza Affari archivia uno splendido +3,19% in un contesto euforico che può ammaliare persino i più reticenti conformisti dell’aberrante termine “rischio zero”, ancor più se accostato alla genuina e preziosa vena artistica dell’investimento e del trading. Se c’è chi si crogiola per la fiducia riposta verso questa cavalcata fotonica che ha ripagato in maniera esaltante, dall’altra c’è chi si danna per l’insistenza a negare l’evidenza che nei fatti ha castigato le loro scelte contrarian o comunque refrattarie alle leggi statistiche e probabilistiche. I componenti del MIB40 mancano l’en plein di titoli positivi per il rotto della cuffia attribuito all’unico titolo negativo, Saipem con performance negativa a -1,40% tenuto conto che veniva dalla miglior performance da inizio mese. 

L’Accumulation/Distribution indicator sintetizza la coralità di partecipazione dei componenti a maggior capitalizzazione del listino italiano che in rari casi come questo raggiungono simili percentuali, a significare che le forze rialziste sono distribuite omogeneamente. Il contrario di quanto sta succedendo oltreoceano, dove SP500 e Nasdaq stanno per riequilibrare per la terza volta nella storia (precedenti 1999 e 2011) i pesi eccessivi e preponderanti delle “7 sorelle”: Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia, Tesla. È un dettaglio non di poco conto se si considera che lunedì si saprà per certo l’entità del ribilanciamento riduttivo di tutti gli strumenti che replicano panieri in cui sono inseriti questi sottostanti e che l’adeguamento a regime avverrà entro il 24 luglio. 

Numeri alla mano, attualmente la somma delle 7 sorelle incide circa per la metà del totale di capitalizzazione del Nasdaq e quelle che avranno un impatto maggiore su questo ridimensionamento saranno Microsft ed Apple, a seguire le altre con la meno impattante Meta. Non si sta dicendo che sarà un problema l’adeguamento, ma neanche una soluzione definitiva, tutt’altro, dato che la distorsione rimarrà tale, si tratterà solo di un piccolo rimedio a cui sarebbe augurabile una rettifica ben più incisiva, ma considerando la mentalità americana, sarà di difficile attuazione o comunque troppo drastica per sorbire gli effetti desiderati. Per ora è successo l’opposto di quello che ci si immaginava, anziché piovere vendite da alleggerimento, sono salite le quotazioni: una mossa d’anticipo preventiva?! Per il resto degli asset, l’obbligazionario ha reagito positivamente agli ultimi dati usciti in settimana, abbassando i rendimenti a medio/lunga scadenza, mentre è volato il cambio Euro/$ oltre 1,12 con apprezzamento dell’oro a 1.950$ e il petrolio a 75$ chiudendo con il Bitcoin che rompe oltre 31.600$ per poi tornare sui suoi passi in area 30.000$.

 

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