Piazza Affari brilla (+3,5%) e corre verso i massimi
Settimana di soddisfazione quella vissuta a Piazza Affari che ha archiviato una significativa performance positiva, a conferma che la stagionalità praticamente è un calcio di rigore a porta vuota. La ciliegina sulla torta sarebbe rappresentata dal raggiungimento della soglia fatidica dei 30.000 punti del MIB40 che per effetto dell’evento di portata storica potrebbe ambire anche a superarla. I tempi sarebbero maturi perchè tutto ciò avvenga, c’è un ottimismo generale su tutti gli asset, per nulla giustificato dalle prospettive future dell’economia reale, ma dato che i mercati finanziari sono fatti per sorprendere, meglio approfittare della manna attuale. Lunga e lastricata è la strada dei guadagni in borsa mentre è molto più facilitata e veloce quella delle perdite, pertanto è meglio non illudersi di replicare un anno epico come il 2023 che, va ribadito fino alla noia, è fuori dall’ordinario, soprattutto nel contesto macroeconomico e con le premesse nefaste che venivano prospettate a fine 2022.
Infatti, la recessione più attesa della nostra epoca finora è stata solo chiacchierata, ma negli effetti avrebbe ancora tutto da esprimere ed il prossimo anno è il candidato più consono, seppur possa anche autoridimensionarsi a tal punto da essere metabolizzata, evitando drastici epiloghi. Dei 40 titoli a maggior capitalizzazione solo tre titoli hanno subito performance negative: Tenaris (-2,6%) Campari (-2,5%) e Leonardo (-1,45%). Quindi la partecipazione a questo ennesimo rialzo è pressochè corale, dimostrato dal rapporto Advance/Decline Line che misura la percentuale dei titoli al rialzo rispetto a quelli al ribasso nel paniere MIB40, in rapporto di 37 positivi su 40 totali. Sicuramente i gestori di portafoglio e di fondi hanno tutto l’interesse ad assecondare questa spettacolare performance fino a conclusione dell’anno perchè da questa dipendono in parte anche i loro compensi, quindi è già nelle corde che intorno a questi valori, o meglio ancora più ambiziosi, presumibilmente i giochi sono fatti per il 2023.
Va ribadito anche che per la seconda volta nello stesso periodo stagionale la maggior parte dei gestori istituzionali sono rimasti spiazzati da questi repentini cambi di fronte, tradotto: hanno sbagliato valutazione strategica! Tant’è che gli squeeze short, balzi al rialzo dovuti a coperture frettolose delle posizioni controtrend rialzista, alimentano necessariamente acquisti forzati, da qui la considerazione di volumi bassi che non giustificano l’accompagnamento di una mano primaria con volontà spontanea e genuina al rialzo. Fanno bene diversi asset: l’Euro conquista contro il $ la soglia di 1,09 mentre l’obbligazionario continua a recuperare figure e abbassare i rendimenti con veemenza uguale e contraria ai ribassi feroci delle settimane passate. L’oro vuole la rivincita e punta verso i 2.000$ oltre al petrolio che rimbalza del 4% a 76$ dopo le legnate che l’avevano schiacciato fin verso area supportiva a 73$ mentre il Bitcoin prova a stare aggrappato ai 37.000$.
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