Non c’è due senza tre: aspettando il rating di Moody’s
Non c’è due senza tre: dopo S&P e Fitch che hanno mantenuto il rating stabile con la tripla B sarebbe inatteso l’eventuale taglio di outlook dell’Italia da parte di Moody’s, che invece venerdì sera ore 22:30 ha ridotto quello USA da stabile a negativo. Nonostante ciò, visto che è inconfrontabile il giudizio delle due economie, limitatamente all’outlook peggiorativo sarebbe molto più pericoloso per il governo Meloni, dato che il rapporto Debito/Pil è veramente preoccupante e il declassamento comporterebbe che i BTP verrebbero classificati “junk bond”, tradotto: titoli spazzatura! Le conseguenze sarebbero deleterie perchè tutti i gestori di fondi obbligazionari investiment grade, ancor più i fondi pensione (=> BBB) sarebbero costretti a liquidare i BTP in portafoglio.
Per questo motivo è presumibile che venerdì 17 sarà a tutti gli effetti un giorno molto significativo, sia per il giudizio di Moody’s che per la scadenza mensile in questo contesto dove i volumi latitano anzichè accompagnare massicciamente e in maniera convincente il velocissimo ed intenso recupero. Resta il fatto che, seppur il consuntivo settimanale sia negativo di -0,60% e tipico di una pausa di consolidamento, bisognerà fare i conti con una recessione ormai attesa da Mario Draghi per fine anno e se è lui a dirlo c’è da credergli! Il MIB40 sosta a cavallo di 28.500 e sembra voler puntare a una chiusura d’anno sui massimi, pertanto al momento nulla suggerisce di scendere dal treno in corsa verso un ulteriore rialzo stimato in 5/6 punti percentuali. Solo un fattore esogeno potrebbe rovinare la festa, oppure un alleggerimento anche a questi livelli sarebbe comunque molto soddisfacente e metterebbe i più prudenti ai ripari da virate negative improvvise, in virtù di utili societari attesi in contrazione il prossimo anno.
Da evidenziare come questo recupero dai minimi di ottobre abbia spiazzato molti operatori che avevano alleggerito gli asset azionari a causa dei problemi geopolitici che invece di diminuire si intensificano e creano preoccupazioni tali da non poter sottovalutare eventuali ripercussioni negative sui mercati finanziari. In aggiunta al fatto che la Fed non sta ottenendo ancora quanto sperato, mentre la Bce scimmiotta le mosse americane, dimenticando che i ruoli delle rispettive banche centrali sono molto differenti e le economie ancor di più, perdendo di credibilità. Continua il ribasso del petrolio che raggiunge l’area dei 75$ per poi chiudere con un rimbalzo di 2 figure, l’oro staziona a 1.940$ e l’Euro/$ poco sotto 1,07 mentre il Bitcoin è scalpitante in area 37.000$ sempre in pole position per sorprendere.
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