23 Settembre 2022 Certificati

Riprendo questo articolo che risaliva al lontano 2016, visto che quest’anno è capitata la stessa cosa con Saipem (di nuovo) e a breve capiterà con BMPS

Vedere la debacle di molti Emittenti che hanno visto violate centinaia di barriere, dovrebbe far riflettere su una cosa: non è responsabilità degli Emittenti emettere strumenti che poi deludono i risparmiatori. Gli Emittenti emettono ciò che viene richiesto loro dal mercato; se tutti vogliono l’Iphone5, la Apple lo produce in grandi quantità, anche se dopo un mese il prodotto è già vecchio e superato. L’Emittente non fa altro che costruire i prodotti che in quel momento il mercato richiede, quindi il risparmiatore deve poi saper scegliere nel panorama dell’offerta quei certificati che più fanno al caso suo, senza farsi condizionare dai rendimenti che, quando sono elevati, significa che evidenziano un rischio, che a volte non si riesce a percepire, esattamente come è successo con le emissioni su Saipem.”

“Sulla discesa dell’Oil già a 40 dollari si sono tutti buttati sui titoli del settore: troppe sono state le nuove emissioni fatte con sottostante Saipem, quando le voci di Aumento di Capitale erano già in essere a giugno 2015 e sono diventate certezza a ottobre e quindi bisognava solo vendere le Saipem, come ho più volte ribadito nei miei siti, negli articoli, nelle interviste, negli eventi dal vivo e pure sui social, per non farci mancare niente!”

Se possiedi un certificato su un sottostante che è oggetto di aumento di capitale, se non conosci la materia meglio se lo fai fuori, e non pensare minimamente di sostituirlo con un altro certificato sul medesimo sottostante con barriere più lontane.

Lo vendi e basta ed eventualmente puoi pensare di comprarne un altro ma solo una volta finito l’aumento di capitale.

Oggi 24 settembre 2022, che andiamo incontro ad una probabile recessione, occorre prestare molta attenzione alle aziende che potrebbero avere problemi, a volte anche avere un buon prodotto non significa per forza che l’azienda non abbia problemi (visti i costi aumentati delle materie prime e della manodopera), come ha dimostrato Varta nel suo comunicato del 23 settembre 2022: ma se guardiamo il grafico di Varta (così come era stato il grafico di Saipem quando il petrolio volava e Saipem rimaneva ferma) le vendite erano già copiose prima della notizia, per cui gli analisti più bravi già sapevano a che problemi sarebbe potuta andare incontro l’azienda.

Quando poi vediamo emettere certificati su più titoli (tutti con grossi problemi di bilancio, come Beyond, DeliveryHero, Coinbase) non possiamo certo parlare di certificati di investimento, ma se mai di scommesse di investimento; non a caso i rendimenti sono dell’ordine del 50% annuo e già questo dovrebbe far riflettere: le probabilità che uno di questi vada in default sono insite nel rendimento stesso del certificato, per cui poi non lamentiamoci se il certificato dopo 3 mesi è già scoppiato (in questo caso solo Beyond è sceso, ma del 50%, e nei worst of basta sbagliare un solo titolo per essere “morti”.

Ricordo che anche se uno mette dosi omeopatiche su certi certificati, la perdita dell’80% su un 2% del proprio portafoglio genera un bel 1,6% in meno su tutto il portafoglio, e quando cominci ad avere 1 certificato su Beyond, 1 su Telecom, 1 su Varta, 1 su Alibaba e 1 su Roblox già un 10% del tuo portafoglio ha fatto sì che tutto il portafoglio sia sotto di un 7-8%. Il problema è che nell’altro 90% del portafoglio ci sono perdite anche su titoli considerati solidissimi (Enel, Meta, Nvidia …..) per cui, se valuti il tuo portafoglio MTM (Mark to Market) sono dolori.

Troppa gente, soprattutto chi è arrivato sul mercato nel 2020, per cui è stato molto fortunato, non ha capito come va gestito un certificato quando il sottostante comincia a scendere; spesso si guarda alla barriera (che magari sembra ancora lontana) e soprattutto al tempo (più è lunga la scadenza e più c’è possibilità di recupero): si fanno switch per allungare la scadenza e abbassare la barriera ma raramente si decide di abbandonare il titolo (e il bello è che sui social ci si vanta anche di aver fatto un’operazione magistrale!!);  NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO E DI PIU’ DISEDUCATIVO dire poi nello stesso post ” La frittata era oramai fatta quindi è stata una strada (proficuamente) obbligata. Varta non la studio nemmeno. Tengo lì e spero” ALTRA LEZIONE DA EVITARE DI SEGUIRE, chi si attacca alla speranza nel lungo periodo è destinato a soccombere

Ho analizzato un portafoglio di 25 certificati (4 con Telecom, 1 con Beyond, 2 con Varta) e la mia risposta è stata questa:

Il tuo portafoglio è a dir poco disastroso. Varta Telecom e Beyond non dovresti averli come sottostanti, e oltre a questi hai un’esposizione mostruosa su Enel. I casi sono due: 

– resetti e riparti da zero seguendo un servizio professionale
– ci dai a mucchio e la smetti di investire in certificati”
Ma non mi sono limitato a questo, gli ho dato anche una possibile soluzione per recuperare un pò di minus con un’operazione particolare, pensando che magari gli avrebbe potuto ridare un pò di morale.
La risposta che ho ricevuto l’ho molto apprezzata “Grazie, la schiettezza è sempre un pregio e poi sei Giovanni Borsi anche per questo! Come posso iniziare un “servizio professionale”? questa risposta denota intelligenza e saper fare autocritica, spero che la persona, che sicuramente mi legge, apprezzerà questa mia citazione, che forse salverà tante altre persone da errori simili.
Il buy and hold lo lascio volentieri a incauti professionisti che solo perché pensano di saper scegliere un buon certificato, pensano di potermi fare concorrenza: a questi consulenti che non sanno neanche mostrare in pubblico i propri errori dico solo una cosa: anziché sparlare di chi vi dà fastidio (peggio del peggior politico) cominciate a dispensare gratuitamente perle di finanza come faccio io da 22 anni e forse comincerete ad avere un seguito, cominciate a parlare dei vostri errori (come io ho sempre fatto) e guadagnerete anche la stima di chi vi legge
Quando feci il corso con Marco de Veglia “Zero concorrenti” quando in un foglio dovevo scrivere i nomi dei miei concorrenti, il foglio è rimasto vuoto: per cui smettetela di cercare di farmi concorrenza: siete patetici.  E a me non frega nulla dei soldi di un abbonamento, tanto che ho ceduto l’attività alla TutorAcademy (tenendo solo video corsi e libri). Datemi pure dell’arrogante e presuntuoso, l’invidia è una gran brutta bestia: ditemi pure di continuare a giocare con Saipem, lo sanno tutti che su quel campo non mi batte nessuno, per cui lì non potete attaccarmi; peccato che so giocare bene anche su altri campi e lì vi dò molto fastidio, basta vedere la faccenda del MTM, vorrei proprio vedere le favolette che vengono raccontate ai clienti che sono investiti da inizio anno in certificati.
Io continuerò a giocare con Bmps (Saipem oramai è solo un fantastico ricordo) , attenzione però che qualche titolo presente in tutti i portafogli (non nel mio) comincia a dare brutti segnali (Enel?).
I veri professionisti, ricordate sempre, si vedono quando le cose vanno male: Autogrill (sugli aumenti di capitale) e Wirecard (sui certificati) sono oramai solo un brutto ricordo e non le ho mai tenute nascoste, perché le perdite (che tutti invece nascondono) danno gli insegnamenti migliori (non a caso solo io potevo pensare a un corso “Perdi, impara e sviluppati”)
Quando il mercato diventa difficile bisogna saper affidare la barca a chi la sa governare, ti prenderai le tue belle lavate, ma in 25 anni di trading non sono ancora affogato e ho saputo portare chi mi ha seguito su terre inesplorate (autentiche isole del tesoro) e di grandi soddisfazioni (3 arbitraggi da 10% in una sola settimana sui certificati, adc Bper Juve Airfrance e Saipem solo per citare gli ultimi 24 mesi, 30 dollari di arbitraggio (su 70 dollari del valore dell’azione) su opzioni Nikola) che NESSUNO in Italia ha mai fatto vedere o consigliato (dirlo a posteriori sono tutti bravi).
Rischiare significa anche mettere in preventivo di perdere: io ho una propensione al rischio molto più alta della media, ma ciò è dettato dalla conoscenza della materia
Ma affidarsi a un professionista che ti fa credere la favoletta del 7-10% annuo con il buy and hold, con un portafoglio prudente etc etc bla bla bla, senza avere poi una rendicontazione MTM  del proprio portafoglio, significa essersi affidati ad una persona arrogante destinata a soccombere alla prima tempesta perfetta.
Se qualcuno che si affida a questi super professionisti mi vuol mandare il proprio portafoglio da esaminare e commentare, sarò felice di farlo gratuitamente (e gli darò anche una piccola perla, un’operazione delle mie che potrebbe fargli recuperare qualcosa), perché è ora di fare chiarezza su come agiscono certi “professionisti” e dei pericoli che fanno correre con i loro portafogli “prudenti” o  “resilienti” o come cavolo li vogliono chiamare per illudere chi compra che il prodotto sia per il buon padre di famiglia (dimenticando che sono strutture in opzioni con sottostanti azioni).
Giovanni Borsi