Riprendo questo articolo che risaliva al lontano 2016, visto che quest’anno è capitata la stessa cosa con Saipem (di nuovo) e a breve capiterà con BMPS
“Vedere la debacle di molti Emittenti che hanno visto violate centinaia di barriere, dovrebbe far riflettere su una cosa: non è responsabilità degli Emittenti emettere strumenti che poi deludono i risparmiatori. Gli Emittenti emettono ciò che viene richiesto loro dal mercato; se tutti vogliono l’Iphone5, la Apple lo produce in grandi quantità, anche se dopo un mese il prodotto è già vecchio e superato. L’Emittente non fa altro che costruire i prodotti che in quel momento il mercato richiede, quindi il risparmiatore deve poi saper scegliere nel panorama dell’offerta quei certificati che più fanno al caso suo, senza farsi condizionare dai rendimenti che, quando sono elevati, significa che evidenziano un rischio, che a volte non si riesce a percepire, esattamente come è successo con le emissioni su Saipem.”
“Sulla discesa dell’Oil già a 40 dollari si sono tutti buttati sui titoli del settore: troppe sono state le nuove emissioni fatte con sottostante Saipem, quando le voci di Aumento di Capitale erano già in essere a giugno 2015 e sono diventate certezza a ottobre e quindi bisognava solo vendere le Saipem, come ho più volte ribadito nei miei siti, negli articoli, nelle interviste, negli eventi dal vivo e pure sui social, per non farci mancare niente!”
Se possiedi un certificato su un sottostante che è oggetto di aumento di capitale, se non conosci la materia meglio se lo fai fuori, e non pensare minimamente di sostituirlo con un altro certificato sul medesimo sottostante con barriere più lontane.
Lo vendi e basta ed eventualmente puoi pensare di comprarne un altro ma solo una volta finito l’aumento di capitale.
Oggi 24 settembre 2022, che andiamo incontro ad una probabile recessione, occorre prestare molta attenzione alle aziende che potrebbero avere problemi, a volte anche avere un buon prodotto non significa per forza che l’azienda non abbia problemi (visti i costi aumentati delle materie prime e della manodopera), come ha dimostrato Varta nel suo comunicato del 23 settembre 2022: ma se guardiamo il grafico di Varta (così come era stato il grafico di Saipem quando il petrolio volava e Saipem rimaneva ferma) le vendite erano già copiose prima della notizia, per cui gli analisti più bravi già sapevano a che problemi sarebbe potuta andare incontro l’azienda.
Quando poi vediamo emettere certificati su più titoli (tutti con grossi problemi di bilancio, come Beyond, DeliveryHero, Coinbase) non possiamo certo parlare di certificati di investimento, ma se mai di scommesse di investimento; non a caso i rendimenti sono dell’ordine del 50% annuo e già questo dovrebbe far riflettere: le probabilità che uno di questi vada in default sono insite nel rendimento stesso del certificato, per cui poi non lamentiamoci se il certificato dopo 3 mesi è già scoppiato (in questo caso solo Beyond è sceso, ma del 50%, e nei worst of basta sbagliare un solo titolo per essere “morti”.
Ricordo che anche se uno mette dosi omeopatiche su certi certificati, la perdita dell’80% su un 2% del proprio portafoglio genera un bel 1,6% in meno su tutto il portafoglio, e quando cominci ad avere 1 certificato su Beyond, 1 su Telecom, 1 su Varta, 1 su Alibaba e 1 su Roblox già un 10% del tuo portafoglio ha fatto sì che tutto il portafoglio sia sotto di un 7-8%. Il problema è che nell’altro 90% del portafoglio ci sono perdite anche su titoli considerati solidissimi (Enel, Meta, Nvidia …..) per cui, se valuti il tuo portafoglio MTM (Mark to Market) sono dolori.
Troppa gente, soprattutto chi è arrivato sul mercato nel 2020, per cui è stato molto fortunato, non ha capito come va gestito un certificato quando il sottostante comincia a scendere; spesso si guarda alla barriera (che magari sembra ancora lontana) e soprattutto al tempo (più è lunga la scadenza e più c’è possibilità di recupero): si fanno switch per allungare la scadenza e abbassare la barriera ma raramente si decide di abbandonare il titolo (e il bello è che sui social ci si vanta anche di aver fatto un’operazione magistrale!!); NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO E DI PIU’ DISEDUCATIVO dire poi nello stesso post ” La frittata era oramai fatta quindi è stata una strada (proficuamente) obbligata. Varta non la studio nemmeno. Tengo lì e spero” ALTRA LEZIONE DA EVITARE DI SEGUIRE, chi si attacca alla speranza nel lungo periodo è destinato a soccombere
Ho analizzato un portafoglio di 25 certificati (4 con Telecom, 1 con Beyond, 2 con Varta) e la mia risposta è stata questa:
“Il tuo portafoglio è a dir poco disastroso. Varta Telecom e Beyond non dovresti averli come sottostanti, e oltre a questi hai un’esposizione mostruosa su Enel. I casi sono due: