La nascita di questo servizio vuole dare un ulteriore contributo a chi ci segue da anni pur non essendo abbonato ai nostri servizi.
Scrivere articoli didattici, recensire prodotti, fare webinar è sicuramente utile per acquisire sempre più dimestichezza nel mondo dei certificati, ma spesso non è sufficiente.
L’arte del confronto, che è un nostro marchio di fabbrica, ha sicuramente insegnato a molti di voi come si sceglie un prodotto, ma anche quelli che si ritengono bravi in questo non hanno ancora capito tutti i tasselli del puzzle.
Scegliere un buon prodotto è sicuramente il primo passo, ma la politica “guarda la barriera e spera” è assolutamente poco professionale ed ha portato nel 2022 a risultati disastrosi, ovviamente se si valuta il portafoglio, non solo sulle cedole incassate, ma sul suo effettivo valore, ossia MTM.
Sono andato a vedere i certificati con barriere tra il 35% (principalmente emessi da Goldman Sachs con commissioni implicite esagerate) ed il 40% (che oramai vanno di moda tra tutti gli altri) e se uno li avesse presi tutti non si sarebbe salvato dalla debacle del 2022, in quanto certi sottostanti hanno perso ben oltre il 50% e parliamo di titoli gettonatissimi.
A fronte di tanti bradipi che vanno in autocall, bastano due cavalli pazzi per rovinare la festa, peccato che sui social ci si loda di questi piccoli successi e si eviti accuratamente di raccontare dei propri disastri.
Non parliamo poi della scellerata gestione di sottostanti come Beyond, Jumia, Hello Fresh, Paypal, Palantir, Coinbase, Roblox etc etc
Nel 2022 i Faang hanno perso in media il 47,9%, Tesla Meta Paypal e Carnival hanno perso oltre il 60%, Netflix Amazon e Nvidia oltre il 50%, ma se andiamo su titoli minori: Beyond Varta Rivian Lucid e Coinbase hanno perso oltre l’80% Roblox, Microstrategy, Hello Fresh, Jumia, Lift e Virgin Galactic più del 70% Palantir e Airfrance oltre il 60%
Cavalcare le mode del momento (la carne vegetale, le auto elettriche, il metaverso, andare sullo spazio) si è rilevata una mossa alquanto discutibile, soprattutto se non si sa cogliere il momento in cui scappare a gambe levate da certi sottostanti.
C’è gente long su Tesla, Facebook, Nvidia, Meta a prezzi strike doppi dei prezzi attuali solo perché non li vedeva mai scendere (drogati come erano dalla liquidità che pompava i mercati), le stesse persone oggi le senti dire “giammai un reverse su Tesla” (oggi a 120$ lo dico anch’io ma bisogna saper contestualizzare ed io tre mesi fa quando valeva oltre 200$ ne ho comprati ben due) oppure giammai un certificato su Telecom long (le stesse persone che dicono questo poi si scopre che hanno ancora dei certificati cadaveri con dentro Telecom, di fatto contraddicendosi).
Ammettere di aver sbagliato una scelta è il male minore, tenersi un certificato su Beyond e lasciarlo andare al 10-15% del suo valore iniziale, anche se si ha “solo” il 2% del portafoglio significa generare una perdita di quasi il 2% su tutto il portafoglio.
Ma se a questo 2% sommiamo tanti altri 2% perché di sicuro non ci facciamo mancare un’altra piccola size su Telecom, Roblox, Alibaba, Airfrance o Varta, arriviamo ben presto alla soglia critica del 10% che di fatto azzera le performance di tutto il portafoglio anche solo ipotizzando che su tutto il resto del portafoglio siamo stati dei cecchini.
In un anno come il 2022 penso sia stato impossibile, perché almeno un paio tra Amazon, Facebook, Nvidia, Adidas o Enel non potevi non averli in portafoglio, per cui ci si dovrebbe fare una domanda: ho capito come e quando uscire in perdita da un certificato e sulla base di quali regole fare uno switch sullo stesso sottostante o cambiare cavallo?
Molte persone sono poi abituate a cercare un colpevole dei propri errori e lo si vede chiaramente quando mi arriva una email che comincia con la frase: ho questo certificato consigliato da lei, (da qui l’idea di postare la vignetta di Don Alemanno in cui il castoro cerca di scaricare la colpa sul professore).
Io ai miei webinar o nei miei articoli posso parlare di centinaia di certificati a scopo didattico e posso anche dire di averne comprato qualcuno, ad esempio avevo in estate 2021 un bellissimo certificato (come struttura) di Unicredit, airbag su 4 titoli di cui due, Zoom e Beyond, altamente volatili: il rendimento era quasi del 6% trimestrale e questi due titoli non davano ancora segnali di cedimento.
Ma non appena è arrivata qualche notizia preoccupante su Beyond (valeva ancora 100$ circa) ho eliminato i due certificati con Beyond dentro senza farmi condizionare dal prezzo di carico.
Questa la foto della nostra chat telegram riservata agli abbonati: entrambi i certificati che ho venduto quel giorno (l’airbag addirittura in gain) si sono disintegrati e da soli se li avessi tenuti mi avrebbero mangiato quasi tutta la performance degli ultimi due anni (+25% nel 2021 e -7% nel 2022).
Ma l’airbag di Unicredit era un ottimo prodotto quando è nato, il problema è che se uno lo compra (spesso per avidità, vuole il rendimento ma non si rende conto dei rischi) e poi lo tiene nel cassetto perché non capisce quando è meglio venderlo, purtroppo arriva a scrivermi una email quando non è più possibile fare nulla se non attaccarsi alla speranza che tenga la barriera.
Ma il problema non si risolve comprando certificati con barriere profonde e men che meno a capitale protetto, occorre capire che la vendita in perdita di un certificato è doverosa se si vuole mantenere un portafoglio libero da potenziali cadaveri, perché quando si arriva ad avere cadaveri non c’è switch che tenga ed anch’io che consigli posso dare? Quando di fatto è come possedere il sottostante io non ho la sfera di cristallo e non posso fare previsioni su dove andrà il sottostante.
Nei giorni scorsi nel mio gruppo Facebook è nata una discussione su un certificato a cedole garantite IT0006753013 (42% in tre anni) con Varta che perde il 25% da strike: era sicuramente un’ottima struttura e lo ha dimostrato tenendo il prezzo a 1000 anche con Varta a -15%, poi sull’ulteriore ribasso di Varta (ed anche degli altri due titoli automobilistici di cui è composto il paniere) ha cominciato a scendere quasi replicando le performance di Varta per cui si è fatto pericoloso anche se ancora valeva 900 e le barriere erano lontane, per cui l’ho venduto dopo aver incassato due cedole, incassando una perdita di circa 8%
L’alternativa per lo switch, che solitamente non faccio, ma che ritengo in questo caso interessante a questi prezzi di Varta, è caduta su un prodotto di Leonteq CH1237086579 che arriverà in quotazione il 3 gennaio e che ha i medesimi sottostanti e barriere, una durata di 2 anni (anziché 3) e rendimento del 17% annuo anziché 14% (entrambi a cedole garantite): di fatto in questo caso è facile fare due conti, mi sono tolto un rischio non piccolo sul primo certificato (avendo Varta a -27.90% da strike) e comprando il secondo otterrò un 34% in due anni (contro un 28%) ma anche se tolgo un 10% per compensare la perdita in conto capitale ho pur sempre un 1% al mese e di nuovo uno strike di Varta molto basso (22€ anziché 31€) e memore del comportamento del primo fixed potrò sopportare altre discese di Varta del 10-15% senza subire danni sul prezzo del nuovo certificato, mentre con quello che ho venduto una perdita di Varta del 15% si tradurrebbe in una perdita sul certificato di pari importo.
Capite dunque quanto il rischio è cambiato in meglio?
Però spesso si aspetta molto più a lungo perché vendere in perdita è comunque una cosa dolorosa e fastidiosa che si tende a rimandare per poi rimanere per sempre incastrati con perdite che si fanno via via importanti.
Quante volte vi è capitato di non aver venduto pur avendone intuito i rischi?
La nascita di questa chat telegram totalmente gratuita vuole fornire una selezione di certificati da tenere sotto osservazione ed inserire in un portafoglio tendenzialmente per portarli a scadenza (buy and hold) così da non richiedere una particolare gestione, ma allo stesso tempo insegnare quando è il caso di vendere anticipatamente o sostituire un certificato come nel caso sopra citato di Varta.
I fixed sono i classici prodotti da buy and hold (si sa già con certezza di prendere tutte le cedole e si rimanda il problema del rimborso del capitale a scadenza) ma anche in questo caso un minimo di gestione occorre farla prima che le cose siano irrimediabili.
Lo scopo del servizio è dunque
- Selezionare max 20 prodotti da monitorare segnalandone un prezzo interessante per l’acquisto e la quantità in % sul totale del portafoglio
- La size dunque sarà del 5% o del 10% massimo (sul totale del portafoglio virtuale) qualora il certificato fosse particolarmente interessante
- Al raggiungimento del prezzo verrà inserito nel portafoglio virtuale
- I certificati che finiscono in bid only, qualora la scadenza o l’autocall non sia vicina, cercheremo di sostituirli a prescindere da quanto si stia guadagnando o perdendo sul certificato
- Si cercherà di ridurre al massimo le vendite (ossia cercare solo certificati con l’idea di portarli a scadenza) ma quando lo riterremo opportuno ne spiegheremo i motivi, perché un titolo che oggi riteniamo meritevole un domani potrebbe non esserlo più (vedasi profit warning come nel caso di Beyond o aumenti di capitale vari come Airfrance, Saipem o Credit Suisse) e di sicuro l’occhio e l’attenzione ai sottostanti di un professionista è ben diverso da quello di un investitore
In sostanza si vuole costruire un solido portafoglio da cassettista ma facendo ben presente che i certificati sono strutture in opzioni su sottostanti azionari per cui questi sottostanti vanno monitorati.
Quest’ultimo punto sarà il valore maggiore di questa chat, quello che non riusciamo a fare in tutta l’altra didattica gratuita che forniamo: segnaliamo ogni 15 giorni tanti prodotti validi (ma senza indicarne un prezzo), ogni tanto esce qualche articolo con certificati che sono particolarmente interessanti, ma mai postiamo dicendo di vendere un prodotto che magari abbiamo presentato nei webinar passati, anche perché magari non lo abbiamo neanche mai inserito nel nostro portafoglio.
I nostri servizi a pagamento rimangono la nostra eccellenza per chi vuole il meglio, che può essere fornito dall’assistenza di un tutor o da certe operazioni spot che solo l’esperienza ultradecennale del sottoscritto è in grado di individuare (chi ha seguito gli ultimi adc o nel 2020 gli errori ripetuti di prezzo sui certificati con sottostanti bancari che non avrebbero staccato il dividendo sa a cosa mi riferisco) o dall’attività didattica costante con esempi di hedging che si presentano sul mercato.
I nostri servizi a pagamento sono:
Top50 aggiornata ogni 15 giorni
Top50 con assistenza di un tutor
Chat telegram con pubblicazione in tempo reale del nostro portafoglio
Inoltre per situazioni particolari e ristrutturazione di portafogli di un certo rilievo è possibile chiedere coaching direttamente al sottoscritto (info@gbinvesting.com).
Colgo l’occasione per fare i miei migliori auguri di un sereno 2023
Giovanni Borsi