Lunedì stacco dividendi
Lunedì 24 aprile staccheranno i dividendi diverse big cap di Piazza Affari che tecnicamente vedrà assottigliarsi ulteriormente lo spread tra la quotazione del future (FIB40) e quella dell’indice delle 40 società a maggior capitalizzazione (MIB40) a discapito di quest’ultimo. Nel corso dell’anno avvengono questi riallineamenti, in proporzione all’incidenza in punti dei dividendi rispetto al paniere di riferimento, oltre all’effetto dell’aumentato tasso d’interesse che incide su base annuale in maniera inversa, stimato intorno al 3,5%.
Perchè questa disamina prettamente tecnica che potrebbe sembrare sproporzionata in un contesto di informazione riassuntiva quale è questa rubrica!? Il motivo è più importante di quanto si possa sembrare e meritevole di considerazione in questo 2023 che vede tornare preponderante la concorrenza dei rendimenti obbligazionari che mancava dai tempi dell’inizio di QE. Infatti oggi si deve mettere sul piatto della bilancia sia l’asset class risk on azionaria con i dividendi su un piatto e l’asset class risk off obbligazionario con rendimenti prestabiliti sull’altro.
Allo stato attuale si presentano sulla carta come ovviamente concorrenziali e doverosi di considerazione, del tipo che l’investitore può scegliere se dosare e osare di più o di meno rispetto al portafoglio cosiddetto modello, ma che banalmente anche solo un anno fa era a dir poco pericoloso su tutti i fronti e a qualsiasi maniera lo si interpretasse avrebbe dato solo patemi e probabili perdite. Sulla carta! Perchè per la legge dei vasi comunicanti non è ancora evidente, e non si sa se più o meno prematuro, il cosiddetto effetto “fly to quality” cioè la fuoriuscita dall’asset rischioso a favore di quello obbligazionario, tradotto in soldoni: l’investitore medio desiste dal correre a vendere le azioni per proteggere il capitale comprando le obbligazioni governative.
Eccesso di prudenza non può essere, eccesso di confidenza è più probabile, ma di questi tempi con la volatilità (indice della paura) a livelli mediamente bassi che non si vedevano da un bel po’ lasciano aperte possibilità di continuazione in questo equilibrio precario dove l’azzardo è ancora meglio pagato della prudenza. Quanto durerà nessuno lo sa, ma di certo le sorprese più insidiose sono e saranno sempre negative, per di più se si guarda alla performance da inizio anno, chiudere il 2023 alle quotazioni di oggi è già tanta roba.
ELENCO DELLE SOCIETÀ CHE STACCHERANNO I DIVIDENDI
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