25 Ottobre 2021 Certificati

Lo scopo dell’investitore in certificati spesso è di rimanere investito e potersi non curare del vento che tira in borsa, confidando nelle tenuta delle protezioni scelte.

Tutti sanno che chi compra i certificati di investimento prende una posizione sul sottostante e in cambio di talune garanzie (barriera di protezione e cedole periodiche) perde il diritto a percepire i dividendi che vengono utilizzati dall’Emittente per finanziare la struttura derivativa del certificato.

Ma pochi sanno, che dopo il trambusto del 2020, quando la Bce ha imposto alle banche di non pagare i dividendi, ci sono stati ingenti perdite subite da taluni Emittenti che hanno mal prezzato i propri certificati (vedasi webinar del 31 marzo 2020).

Da allora le Banche Emittenti sono diventate molto più prudenti nello stimare i dividendi futuri, tenendosi di fatto molto più margine e offrendo cedole sempre meno generose.

Una soluzione che sembra accontentare tutti è quella di strutturare il prodotto con dividendi stimati certi, così che l’area trading della banca non incorra più in questo rischio ed il prezzo del certificato non venga penalizzato dalla stima dei dividendi futuri alquanto incerta e quindi sottostimata dalla Banca Emittente che si vuole cautelare.

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1 Novembre ore 14.00

Queste strutture prendono il nome aggiuntivo di “Dividend adjusted”, l’importo dei dividendi futuri è già stabilito a priori ma vediamo questi due certificati così da fare un esempio concreto.

Questi due certificati hanno gli stessi titoli sottostanti e gli stessi strike (da notare che lo strike di Intesa è stato fatto dopo aver staccato il dividendo di ottobre, così da non penalizzare il certificato), ma caratteristiche differenti, così da poter soddisfare le diverse esigenze di portafoglio.

  • Il primo ha trigger cedola più alto ma una maggiore protezione a scadenza offerta dall’airbag; inoltre la scadenza è a 5 anni
  • Il secondo ha trigger cedola e barriera finale al 60% e rendimento del 12% annuo, la scadenza in questo caso è a 4 anni
  • Entrambi si comprano sotto la pari di 2-3 punti

XS2336355297 Certificato emesso da Citigroup con scadenza ottobre 2026.

 

XS2336353912 Certificato emesso da Citigroup, con scadenza 20/10/2025.

Per ognuno dei 4 titoli è stimato un dividendo, ad esempio su Intesa è pari a 0,197€.

Il meccanismo “Dividend adjusted” prevede che la performance dei sottostanti venga modificata sulla base dei dividendi effettivi pagati: se Intesa nell’arco dei 4 anni di vita del prodotto anziché staccare 0,197€ x 4= 0,788€ ne dovesse avere staccati 0,90€ complessivi, questo, anziché essere un beneficio per l’Emittente, viene compensato con un abbassamento delle barriere (esattamente della differenza, ossia 0.90-0.788=0.112€); specularmente se Intesa dovesse pagare una cedola inferiore alle stime iniziali (ben evidenziate nel prospetto informativo) questo anziché tradursi in un danno per l’Emittente va a penalizzare il certificato.

Alla fine la cosa importante è che la medesima struttura senza il meccanismo “dividend adjusted” renderebbe circa 2-3 punti in meno all’anno, proprio per la cautela che usano in questo momento gli Emittenti.

Perché dunque lasciare sul piatto questo rendimento aggiuntivo, che oggi che i rendimenti sono compressi verso il basso, non sono per niente poco: passare da un 9% a un 12% annuo a parità di condizioni è una esagerazione, è come se un terzo del rendimento venisse mangiato dalla cautela usato oggi dagli Emittenti!!

Se avete minus in scadenza nell’anno, prima di agire in modo impulsivo sul primo prodotto che vi capita a tiro, potete chiedere una coaching gratuita e sicuramente avrete delle risposte interessanti dai miei tutor.

Ricordo inoltre l’appuntamento con il prossimo Webinar gratuito “GB Certificates”:

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1 Novembre ore 14.00

Se non riesci a partecipare iscriviti in ogni caso così potremo inviarti il link con la registrazione del webinar

 A presto

Giovanni Borsi