11 Settembre 2023 Borsino

Debiti sempre più cari e banche in affanno

 

Piazza Affari segna un consuntivo settimanale negativo del -1,46% con il MIB40 a 28.233 e una sterzata ribassista del settore bancario. In ordine dal peggiore: MPS -8,84% Unicredit -7,16% Fineco -6,85% Bpm -6,26% Bper -5,95% non lasciano dubbi sulla presa di posizione pessimistica della maggior parte degli investitori sul settore bancario e finanziario. Si potrebbe giustificare l’evento come pausa salutista dopo la lunga e incessante corsa oppure vederla come primo campanello d’allarme sulla prospettiva futura dei crediti vantati nei confronti dei clienti, indebitati fino a qualche anno fa a tassi minimi storici ed adeguati agli attuali, saliti vertiginosamente. Si cominciano a fare i conti con l’insostenibilità delle rate dei mutui esplose o delle carte di credito con tassi “antiusura” che rasentano il 20% pertanto dopo i bagordi dell’ultimo anno, le banche potrebbero essere all’inizio di un giro di boa che metterebbe in discussione l’esigibilità dei crediti erogati a tasso variabile.  

 

Se ci si affida alle statistiche passate c’è poco da stare sereni, perchè non si può far affidamento in quanto le condizioni non sono confrontabili e l’effetto sorpresa è l’innesco che darebbe fuoco alle polveri, tant’è vero che nessuno paventava un’euforia simile a questa del 2023 e in borsa vale l’adagio che ”si sale per le scale e si scende con l’ascensore”. Non succederà, tanto meglio, ma non essere preparati a una discesa dopo tanta corsa rialzista sarebbe da sprovveduti illusi, giocoforza di questi tempi c’è il comparto obbligazionario che garantisce una resa impensabile fino all’anno scorso. Quindi che senso ha rimanere in balia, almeno nel breve, di una potenziale sferzata dell’orso presumibilmente in un contesto da rischi maggiori dei benefici, relativamente ad un investimento preponderante nel comparto azionario? 

Basta semplicemente confrontare l’andamento fortemente divergente avvenuto tra azionario ed obbligazionario per dedurre che essere prudenti e ben remunerati sia oggi la scelta più saggia da fare. Sicchè bisogna attendere quotazioni più appetibili, alleggerendo  le azioni in portafoglio a favore di un incremento delle obbligazioni e della liquidità pronta per cogliere nuovi ingressi a quotazioni più appetibili e selezionando società con business dominanti a livello globale, quindi anche fuori dai confini nazionali. È appena iniziata una “guerra commerciale” tra Occidente ed Oriente mai vista prima che potrebbe segnare una svolta epocale e stravolgere le egemonie economiche, ovviamente non dall’oggi al domani, di cui l’Europa sembra essere l’anello debole che  più ne pagherà le conseguenze. Per ovviare a tanti patemi e previsioni controproducenti anziché operare direttamente, la miglior soluzione è l’utilizzo dei certificati d’investimento ed i tutor di Gb Investing sono a disposizione per questo e altri servizi.   

 

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