3 streghe di metà anno niente male
Settimana conclusa senza sostanziali novità, una variazione soporifera del +0,35% a consuntivo di un’attesa tutta focalizzata sulla prossima, intensa agenda borsistica che rappresenterà un possibile punto di svolta. Infatti, si pronunceranno le banche centrali anticipando le scadenze delle tre streghe di metà anno e dato che gli indici guida sono nell’intorno dei massimi relativi sarà curiosa la direzione che intraprenderanno in estate. Uno sguardo veloce del grafico permette di farsi un’idea abbastanza semplice da considerare soddisfacente il risultato fin qui raggiunto, dimostrando ancora una volta la fallacia delle previsioni sulla scorta delle “autorevoli cassandre” che prospettavano futuri nefasti dei mercati finanziari.
Così non è stato, infatti Piazza Affari si è rivelata forte sin dall’inizio dell’anno con una traiettoria univoca al rialzo fino a marzo, da cui il ripiego dovuto ai fallimenti bancari americani, si è rivelato più un inciampo momentaneo che una crisi sistemica di potenziale portata mondiale (non si è mai vista una catena di fallimenti bancari così “innocente e innocua” come se fosse prestabilita a tavolino). L’oscillazione che finora ha riconosciuto i supporti in area 25.500 e i massimi in area 28.000, tenuto conto dell’impatto dei dividendi, permette di beneficiare di un risultato più che soddisfacente per gli investitori che hanno creduto alla possibilità di recupero dopo la debacle dello scorso anno.
Rimane invece più sibillina l’interpretazione della traiettoria obbligazionaria, ma presto si sbloccherà dall’impasse perchè se è vero che nel breve c’è ancora timore di inattesi maggiori rialzi dei tassi, nel medio è stimata una stabilizzazione, con tendenza ad una diminuzione proporzionale all’inflazione. Dal punto di vista della distribuzione di valore espressa nelle quotazioni azionarie si evince uno spaccato di fondo che deve invitare a riflettere: ci sono poche mega-cap che attirano la maggioranza dei capitali e una polverizzazione sul resto delle società quotate che spesso sono penalizzate per il minor flusso di acquisti. Di conseguenza, c’è il dubbio che si possa creare una distorsione tale da provocare una sopravvalutazione e viceversa, pertanto è auspicabile una rotazione concomitante con un ridimensionamento composto degli asset d’investimento, al fine di riportare un equilibrio salutare delle quotazioni. In conclusione, non ci si può lamentare affatto, gli spauracchi non hanno tolto il sonno e le dinamiche fin qui vissute sono state di ordinaria amministrazione, e comunque senza cocenti sorprese, mentre la probabilità che sarà sfidante il prossimo semestre, ancor più il prossimo trimestre, è maggiore!
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