27.000 posson bastare!? Più no che sì
Piazza Affari archivia una settimana di storno a -2,76% e verrebbe da dire finalmente! Una cavalcata che ha il gusto un po’ amaro perché di fatto non ha permesso una sana costruzione di portafoglio in un contesto economico dalle tinte fosche e vien da diffidare che il ritmo fin qui esasperato sia prodromico di un futuro altrettanto spumeggiante.
Piuttosto, sarà molto importante vedere come si comporterà da qui alle scadenze tecniche delle tre streghe di marzo, in occasione delle considerazioni che le banche centrali, Bce il 16 e Fed il 22, dichiareranno ai mercati e quali ripercussioni potranno avere su obbligazionario ed azionario.
Riguardo all’obbligazionario stanno palesandosi espressioni di rendimenti in salita e per periodi più dilatati in funzione di un’inflazione che non accusa i ribassi sperati, mentre l’asset azionario deve fare i conti di fatto con la concorrenza dei rendimenti garantiti a breve termine da parte dei bond che storicamente attraggono gli investitori, ora più che mai, privilegiando il risk off.
Se i conti quindi torneranno, abbassamento inflazione e riconsiderazione curva tassi, allora ci sarà di nuovo uno slancio di progressione dei mercati finanziari, ma se malauguratamente non si creasse questa aspettativa, forse non subito, ma di rimando al secondo semestre, potrebbero vedersi stravolti in negativo gli obiettivi d’investimento e la recessione potrebbe cogliere di sorpresa gli investitori.
L’augurio sarebbe di assistere ad un assestamento composto che non rompa al ribasso l’area 25.000 di MIB40 perchè oltre ad essere il 50% del movimento da inizio anno, corrispondeva ai massimi relativi prima del crollo da Covid ed anche alla linea maginot rotta la quale più o meno tutti sono stati colti di sorpresa per la fulminea corsa fino all’area 28.000.
In sintesi, l’obbligazionario ha rivisitato minimi di quotazione che non possono non far gola, specie entro i due/tre anni di durata, l’Euro/$ prosegue la discesa avvicinandosi a 1,05 mentre rimane debole l’oro (1.815$) e stabile il petrolio intorno a 76$. La probabilità (60%?!) che si prosegua sotto i 27.000 di MIB40 è maggiore che un punto da cui ripartire, ma che tutto sommato è da considerarsi fisiologico dopo i bagordi degli ultimi due mesi ed effettivamente non dovrebbe cogliere di sorpresa il parco buoi… appunto!
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