4 Giugno 2023 Borsino

2023: l’Anno Zero dell’intelligenza artificiale

 

In deroga una volta tanto all’analisi settimanale (MIB40 27.000 +1,33%), vale la pena citare l’argomento clou che appassiona da alcuni mesi la comunità mondiale, ivi compresa quella finanziaria: https://chat.openai.com! I mercati finanziari vivono di aspettative, diversamente non ci sarebbe scambio perché asfittico, privo d’interesse e schiacciato dallo stallo di sentiment degli operatori, che si dividono in tre grandi tipologie: i proprietari di capitali da investire, gli intermediari che gestiscono i capitali per conto dei proprietari e gli speculatori che entrano ed escono dal mercato per brevi lassi di tempo cercando di trarre profitto da piccole variazioni, ma frequenti. Se si entra ancora più in profondità, si può fare una stima del coefficiente di influenza e forza che muove le quotazioni degli strumenti finanziari, cioè a dire le cosiddette mani primarie o mani forti, e circoscriverle effettivamente a due tipologie significative, scoprendo che non sono i proprietari dei capitali bensì i gestori “conto terzi” dei loro capitali. 

 

 

Pertanto, si deduce che la stragrande maggioranza dei movimenti di mercato viene effettuata per mano dei grandi operatori, che a loro volta si avvalgono del supporto dell’intelligenza artificiale, oggi sulla bocca di tutti, a cui va attribuito il merito di affermarsi come la rivoluzione più importante dopo l’avvento di internet. Il fattor comune che li accomuna e li contraddistingue è l’origine, perchè la loro applicazione era già nota diversi anni prima e il loro clamore si è concretizzato perchè reso disponibile alla gente comune. Ovviamente ci sono le fazioni di pensiero opposto, chi legge il bicchiere mezzo vuoto e chi mezzo pieno, la storia insegna che la diffidenza iniziale di una parte di popolazione è “naturale” perchè l’ignoto, la novità, lo sconosciuto, l’incommensurabile, possono incutere perplessità, timore, ma  il tempo modella nel lungo periodo secondo la funzione della selezione darwiniana. 

Circa 25 anni fa il World Wide Web era alieno e visto come una minaccia, ora senza internet l’umanità mondiale cadrebbe nel caos. Il 2023 rappresenta a tutti gli effetti l’Anno Zero dell’intelligenza artificiale e volente o nolente è meglio considerarla un alleato su cui puntare per migliorare il proprio trading, che oggi è solo agli albori di una nuova Era e di un nuovo modo di fare investimenti, tanto da disarcionare i bias cognitivi di cui  sono imbrigliati gli atteggiamenti degli investitori. Quindi meno manovalanza, più statistica automatizzata per spendere più tempo liberi dal pensiero di gestire i propri risparmi ed è comprensibile che chiunque vorrebbe attualizzare queste comodità, ma è proprio per questo motivo che sarà avvantaggiato chi prima salterà sul treno dell’innovazione e si cimenterà sull’intelligenza artificiale applicata ai mercati finanziari, ovviamente con tutte le precauzioni del caso. Va da se che se chiunque ipoteticamente arrivasse a pronosticare future fluttuazioni delle quotazioni, smetterebbe di esserci qualsiasi scambio, si tornerebbe al baratto. In un futuro prossimo la sfida sarà a suon di terabyte o metriche via via sempre più intelligenti e competitive per raggiungere le migliori performance, benvenuta Intelligenza Artificiale!

E se l’articolo l’avesse scritto ChatGPT?

L’argomento principale che sembra appassionare la comunità mondiale, in particolare quella finanziaria, è l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nei mercati finanziari. I mercati finanziari sono guidati dalle aspettative e, senza di esse, non ci sarebbe uno scambio significativo. Gli operatori di mercato possono essere divisi in tre categorie principali: i proprietari di capitali, gli intermediari che gestiscono i capitali per conto dei proprietari e gli speculatori che cercano di trarre profitto dalle fluttuazioni a breve termine del mercato.

Una delle chiavi per comprendere le dinamiche di mercato è valutare l’influenza delle cosiddette “mani forti” sugli strumenti finanziari, cioè i grandi operatori che gestiscono i capitali per conto di terzi. È emerso che gran parte dei movimenti di mercato è guidata da questi operatori, che a loro volta si avvalgono sempre più spesso dell’uso dell’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato molti settori, ed è considerata la più grande rivoluzione dopo l’avvento di Internet. Sebbene l’applicazione dell’IA fosse già conosciuta da diversi anni, è stata resa disponibile anche al pubblico generale, suscitando interesse e dibattito. Come accade spesso, ci sono posizioni discordanti riguardo a questa nuova tecnologia: alcuni sono scettici, mentre altri sono entusiasti delle sue potenzialità.

La storia insegna che la diffidenza iniziale verso l’ignoto è naturale, ma nel tempo la selezione naturale favorisce l’adozione delle innovazioni che si dimostrano utili e efficaci. Un esempio di questo è stato l’avvento del World Wide Web, che inizialmente era visto come una minaccia ma ora è diventato una parte indispensabile della vita quotidiana.

Il 2023 è considerato l’anno zero dell’intelligenza artificiale, e sarebbe saggio considerarla un alleato nel migliorare le strategie di trading. L’intelligenza artificiale offre nuove possibilità nel campo degli investimenti, superando i bias cognitivi che spesso influenzano le decisioni degli investitori. L’automazione e l’utilizzo di analisi statistiche avanzate possono liberare gli investitori dal peso di gestire i propri risparmi, consentendo loro di dedicare più tempo ad altre attività.

In conclusione, coloro che saranno in grado di sfruttare l’innovazione e applicare l’intelligenza artificiale ai mercati finanziari saranno avvantaggiati. Tuttavia, è importante sottolineare che l’adozione di questa tecnologia richiede una comprensione adeguata e una valutazione consapevole dei rischi e delle sfide associate all’uso dell’intelligenza artificiale nei mercati finanziari.

 

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